Il 15 agosto 1822 è rimasto, nella memoria degli Oblati, come il giorno
della “Madonna del sorriso”. Secondo la tradizione la “bella statua” elevata “alla
memoria [della Vergine] nella chiesa [della missione]”, davanti alla quale sant’Eugenio
stava pregando, avrebbe “aperto gli occhi ed inclinato leggermente il capo
verso il Fondatore” (Testimonianza di p. Edmond Dubois al processo di
beatificazione), colmando, con il sorriso, il suo cuore di una gioia e forza
indicibile.
Molti avvenimenti
accaduti dopo tale data indicano che Eugenio ha percepito lo sguardo materno di
Maria, pieno di tenerezza, posato su di lui. Tale esperienza non poteva essere
definita in un modo migliore di come lo è stata: “il sorriso della Madre”. Un
sorriso che – sperimentato da Eugenio in un momento di stanchezza morale,
mentre avvertiva il peso delle prove che gravavano sulla Congregazione –
infonde nel suo cuore nuova forza, per sopportare difficoltà più dure, che si
presenteranno in seguito.
Ed ecco riapparire un
secondo dipinto,
alto circa un metro, dello stesso autore che ha rappresentato
Eugenio da Ragazzo davanti alla statua dell’Immacolata.
Ora il quadro è stato
riputo e incorniciato, pronto per presto celebrare i 200 anni da quel momento
di grazia.
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