“Giuditta,
Ester e Daniel camminavano lungo la via che saliva sul volle tra ulivi,
cipressi e orti dove i fichi già mettevano le gemme.
Daniel
sgambettava felice coi riccioli neri al vento.
– Vengo
anch’io, vengo anch’io! – aveva protestato, vedendo incamminarsi la sorella e
la cuginetta, e la mamma gli aveva permesso di seguirle a patto che non facesse
malestri. (…)
I tre
bambini s’erano lasciata alle spalle la città di Gerusalemme e stavano
recandosi da Maria, amica delle loro mamme. (…)
– Facciamo
una corsa! – propose Ester quando scorse la casa di Maria.
Tutti e
tre si misero a correre e giunsero ansanti, con le guance arrossate e gli occhi
spendenti, sulla soglia.
–
Possiamo entrare? – domandò Giuditta, appena ebbe ripreso fiato.
–
Venite! – rispose dall’interno una voce dolcissima. (…)
–
Volete vedere il nodo delle tortorelle? – domandò Maria alzandosi…”
Dopo
quasi sessant’anni una mia sorella mi fa vedere un libro di cui non ricordavo l’esistenza.
Scopro così che li rivetti, con tanto di dedica, in premio per il “Concorso del tema mariano” il 31
maggio 1961.
Da come
è consunto e scarabocchiato appare evidente che in famiglia è passato di mano
in mano, anche se personalmente non ricordo d’averlo letto.
Ho
cercato anche chi ne fosse l’autrice e scopro così un altro mondo, quello di Grazia Maria Ajmone, più nota come Graziella, nata a Borgo
di Terzo (Bergamo) il 2 aprile 1912, professoressa, preside, scrittrice per l’infanzia,
amministratrice pubblica. Quello che riesco a trovare su di lei mi fa conosce
una persona buona, che si è dedicata alla nascita di scuole parrocchiali,
assistenza alle operaie, sviluppo di biblioteche locali… Che fosse delle Missionarie della Regalità?
Maria Sticco favorì la pubblicazione del primo volume di
poesie, Mattutino, presso la casa editrice Vita e pensiero nel
1942.
Con la casa editrice La Scuola pubblicò libri di testo, albi per
bambini e una varia produzione per l'infanzia “connotata da un vivo sentimento
religioso, attenzione all’età infantile, desiderio di educare anche attraverso
la gioia della bellezza e della natura. Persiste in Val Trompia il suo ricordo,
in particolare a Gardone dove l'A. si spense il 12 maggio 1993”.
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