29
luglio
È innanzitutto
luce, è tutta luce. Nel chiarore del cielo, nel candore delle sue pietre.
Noto
risplende pacifica, tra strade luminose e silenziose.
Rallegrata
dalla gaiezza dei giovani che, di sito in sito, guidano il visitatore.
Nient’altro
da dire di Noto?
Nient’altro.
Noto è una città da guardare, da godere, da starci dentro, lasciandosi
abbracciare dalle sue linee curve e da quelle rettilinee, che dialogano tra
loro in concordanza sotto il sole infuocato.
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Ci
conduce ha trascinati lì Lucia, appassionata di questo luogo inespressivo, per
mostrarci il Santuario del Sacro Cuore di Gesù. Si chiama “santuario”, ma è una
stanzetta chiusa da una cancellata che ci viene aperta per benigna concessione.
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Il
30 giugno 1959 il Vescovo di Noto affida il Santuario alle Monache della
Visitazione. Carmela continua a vestire il suo abito religioso di color rosso
in onore al Sacro Cuore di Gesù.
Una sua
nipote, monaca della Visitazione, ci racconta le antiche storie…
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