Ho cominciato da circa un anno a seguire il suo Blog ed è un tocca-sana
per la mia anima. Sono in una crisi esistenziale e di fede. “Partecipo” ai riti
liturgici, “dico” alcune preghiere devozionali, leggo la Parola, ma questo Dio dov’è?
Ho perso proprio di vista il Signore Gesù, non so vivere una vita di fede. Nell'involucro
sono una cattolica ma nella sostanza sono una smarrita di cuore. Mi può dare un
suggerimento? Nelle comunità cristiane che
ho approcciato vivo un grande vuoto, non trovo Colui che sto cercando. Sono anche
ministro della comunione ma in questa mia grande (nascosta) crisi interiore mi sto
appoggiando alla fede della Chiesa per stare vicino ai sofferenti e al Cristo eucaristico.
Non so più scegliere il Signore. Non so dove
cercarlo! Se mi può dare un suggerimento e le chiedo di pregare per me. Grazie per
l’ascolto e la preghiera.
Quando mi arriva
qualche lettera del genere la metto da parte per poter rispondere con calma.
Oggi ritrovo questa che purtroppo, involontariamente, ho lasciato lì per più di
un anno.
Cosa rispondere a questo
grido di dolore? Ci vorrebbe la sapienza del cuore.
Soprattutto ci
vorrebbero comunità cristiane vere, dove poter vivere e condividere. Nella lenta
lettura degli Atti degli Apostoli che sto facendo in questo periodo, mi ha
colpito, tra l’altro, che gli Apostoli, a Gerusalemme, “ogni giorno, nel tempio
e di casa in casa, non cessavano di insegnare e di portare il lieto annunzio
che Gesù è il Cristo” (5, 42). Andavano nel tempio, ma anche nelle case. E
quando Pietro è liberato dal carcere andò dritto a casa di Giovanna, dove trovò
le donne che erano riunite in preghiera (12, 12).
Ci riuniamo in
chiesa, nella sala parrocchiale… ma in casa? Tra amici?
Penso che dovremo
tornare all’esperienza delle prime comunità cristiane di Antiochia, Corinto,
Roma… Altrimenti il cristianesimo non ha futuro.
“Ma questo Dio dov’è?”.
Dovremmo imparare a incontrarlo e a riconoscerlo tra di noi. Ricordiamo quanto
scriveva Giovanni Crisostomo: «Grande è la forza proveniente dall’essere riuniti...
perché, stando riuniti insieme, cresce la carità: e, se cresce la carità,
necessariamente cresce [fra noi] la realtà di Dio» (La felice traduzione della
parola “realtà di Dio” è di Marisa Cerini).
Dovremmo sempre
ricominciare da qui: quando l’unità tra noi è vera cresce la carità e cresce la
realtà di Dio. Si adempie la promessa di Gesù, di essere presente tra quinti
sono uniti nel suo nome (Mt 18, 20;
28, 20), e se c’è lui illumina, dà coraggio, infonde speranza, forza.
Tante volte ho
citato le accorate parole rivolte da Angela Merici alle ragazze che la
seguivano. Pur restando ognuna a casa sua le voleva particolarmente legate da
di loro perché sapeva che soltanto così si sarebbero difese dal male e
sarebbero cresciute nell’esperienza di Dio: «Siate legate col legame della
carità l’una e l’altra, apprezzandovi, aiutandovi, sopportandovi in Gesù
Cristo. Poiché, se vi sforzerete di essere così, senza dubbio il Signore Dio
sarà in mezzo a voi. Mirate dunque quanto importa questa unione e concordia.
Desideratela, cercatela, abbracciatela, tenetela con tutte le vostre forze: ché
io vi dico che, stando voi tutte insieme così unite di cuore, sarete come una
fortissima rocca o torre inespugnabile contro tutte le avversità, persecuzioni,
inganni diabolici. Ed ancora vi dichiaro che ogni grazia che domanderete a Dio
vi sarà concessa infallibilmente».
È una grazia trovare
persone con cui condividere la nostra fede, le gioie, le difficoltà, i sogni. Ma
se non è così a cosa si riduce la comunità cristiana? A “partecipare ai riti liturgici,
a dire alcune preghiere devozionali, a leggere la Parola”, come scrive chi mi
ha interpellato. È da questo che si riconoscono i cristiani? O dall’avere amore
gli uni per gli altri?
Dovremo fare di
tutto per creare questi luoghi che visibilizzano la Chiesa e cercare compagni
di viaggio.
“Ma questo Dio dov’è?”.
Chi non si è posto la domanda?
A me impressiona il
fatto che la stessa domanda se la pone Dio agli inizi della creazione: “Dove
sei?”: quest’uomo, Adamo, questa donna, Eva, dove sono, e con loro tutta la
discendenza, dove si sono nascosti?
Noi siamo alla
ricerca di lui così come lui è alla ricerca di noi.
Sono queste due
domande che mi hanno portato a scrivere, alcuni anni fa, il libro: Dove sei? I luoghi di Dio.
È la storia della lunga,
sofferta, appassionata ricerca l’uno dell’altro e la scoperta dei luoghi nei
quali l’incontro e la scoperta reciproca possono avvenire: Nel silenzio della
preghiera, nella persona accanto, in chi ha più bisogno, nell’Eucaristia, in
ogni dolore… e soprattutto in mezzo a noi, nella comunità viva, piccola,
familiare, dei cristiani.
Chissà che qualcuno
dei miei lettori potrà aiutarmi a rispondere a chi con sofferenza mi chiede: “Ma
questo Dio dov’è?”.
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