Il
Cielo oggi si riversa sulla terra. Gesù prega il Padre ed egli manda lo Spirito
e con lui egli stesso si muove incontro a noi e Gesù giunge con il
L’amore
soltanto sa vederla e cogliere la sua presenza. Il “mondo”, invece, dove è
assenza d’amore, non vede e non crede. Spesso noi stessi viviamo come fossimo
orfani e ciechi. La pienezza della luce, della vita e della gioia, da parte
nostra, è infatti condizionata dalla volontà e dalla capacità di accoglienza: “Se mi amate… Chi accoglie i miei comandamenti…”. Possiamo amare o
non amare, c’è chi ascolta e chi non ascolta… Ci è stata donata questa tremenda
possibilità di accogliere Dio o di rifiutarlo, di aprirci a lui o di rinchiuderci
in noi: ci ha resi liberi, come egli è libero.
È certo che il Padre dona lo Spirito, è
certo che lo Spirito rimane con noi, è certo che Gesù ci ama e si manifesta a
noi. Da parte sua possiamo esserne sicuri: non ritira mai la sua promessa, il suo
amore non viene mai meno, non nasconde mai la sua presenza. È da parte nostra l’incertezza,
Come vedere, sentire, riconoscere la
sua presenza tra noi? “Se mi amate… Chi accoglie
i miei comandamenti…”. La condizione è un amore fatto di concretezza, non di
parole soltanto o sentimenti. L’amore, quello vero, spinge a vivere come Gesù
ha insegnato e vissuto. Se lo amiamo veramente si accende il desiderio di
essere come lui, di dargli gioia nel volere ciò che egli vuole: è aderendo al suo
insegnamento che s’accende l’amore e impariamo ad amare.
Se
così ecco il miracolo: Gesù è tornato al Padre ed è presente tra noi, è
nel Padre e noi in lui e lui
in noi. Siamo veramente in Gesù ed egli in noi come egli è nel Padre e il Padre
in lui? La stessa comunione? Anche lo Spirito è in noi come è in Gesù e nel
Padre? Anche il Padre ama noi come ama il Figlio, fino a generarlo e a
generarci? L’umanità avrebbe mai potuto pensare una simile immanenza,
sperare una intimità così profonda, sperimentare una amicizia tanto sincera? Possiamo
vivere la stessa di Dio: l’amore circolante tra le Tre divine Persone, che
nasce dall’Unità di Dio e fa Uno
Quanta gratitudine,
Signore,
per il tuo restare tra noi,
nel tempo presente e nell’ultimo
quando saremo sempre con te.
Donaci di accoglierti,
fin da ora,
assieme al Padre e allo Spirito,
col cuore dilatato dall’amore
e obbediente ai tuoi comandi.
Donaci d’accoglierti tra noi
per continuare a vivere, Chiesa,
la reciprocità dell’amore
che vivi con il
dai secoli e nei secoli eterni.
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