“Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna”. Un detto
di origine incerta, che qualcuno attribuisce a Virginia Woolf, o fa derivare
dal latino “Dotata animi mulier virum regit” (“Una donna dotata di coraggio
sostiene il marito”). Potremmo ricordare la figura della donna forte tracciata
dal libro dei Proverbi nella quale «confida il cuore del marito»: egli può fare
bella figura nell’assemblea cittadina perché a casa c’è una moglie saggia e
industriosa che lavora e porta avanti la famiglia (31, 10-31). La celebre
poesia di Eugenio Montale «Ho sceso le scale, dandoti il braccio, almeno un
milione di volte» mi sembra particolarmente eloquente al riguardo. È lui, il
poeta, che dà il braccio all’ipovedente Drusilla Tanzi, ma adesso che ella è
morta prende coscienza che è stata piuttosto lei a guidarlo nella comprensione
del reale e a ispirare la sua poesia.
“Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna”: una
sentenza che vuole rendere giustizia alle tante donne alle quali le culture o
le circostanze raramente hanno permesso di emergere, ignorando il loro
contributo alla storia e ai saperi. Eppure oggi può essere intesa in maniera negativa,
sessista. Qualcuno l’ha mai pronunciata specularmente affermando che “dietro
ogni grande donna c’è un grande uomo”? Alcuni uomini si senterebbero sminuiti o
umiliati se queste parole fossero rivolte a loro. Siamo abituati, ad esempio, a
dare rilievo alle “first ladies”, mentre generalmente si ignorano i partner
delle donne leader della politica per i quali non si è ancora affermato un nome
che ne identifichi la figura (perché non ce l’hanno, o perché di scarsa
rilevanza), anche se in alcuni luoghi li si chiama “first gentlemen”.
Di fatto, ed è questo l’asserto del presente sintetico
contributo, molte donne sono devenute fonte di ispirazione per tante altre
persone, donne o uomini che siano. Le troviamo tra mamme e mogli comuni come
tra scrittrici e mistiche famose, tra monache e scienziate. Di alcune
l’influenza sulla società e sulla storia è acclarata, da Nilde Jotti a Rita
Levi Montalcini, da Maria Montessori a Natalia Ginzburg, da Armida Barelli a
Chiara Lubich, solo per un accenno al Novecento italiano. Ed è subito evidente
quanto queste grandi donne abbiano influito su tanti uomini del loro tempo e
continuino ancora oggi ad essere di ispirazione per molti.
Limitandomi al rapporto donna-uomo, propongo uno sguardo veloce,
appena evocativo, su quattro esperienze puntuali, scelte nell’abito della
spiritualità cristiana.
Inizio così l’ultimo articolo appena pubblicato: Una grande
donna accanto a ogni grande uomo (e viceversa), “Nuova Umanità”, 45 (2023/1),
p. 63-81.
Today is a perfect day for this article!! It is Mother's Day in North America!! Blessings, Fr. Fabio
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