Anche dopo la presentazione del libro su Simonetta
Magari a Villa Borghese continuano ad arrivare testimonianze in merito. Come
questa dall’Inghilterra:
Ho appena letto il tuo "Racconto di Simonetta
Magari." L'ho trovato straordinario, commovente, una meditazione. Mentre
leggevo, mi chiedevo chi l'ha scritto, tu o lei? O un po' tutti e due. Poi man
mano ho capito che era un miscuglio, ma più di un miscuglio - era una fusione,
tu in lei e lei in te. E per questo è un capolavoro di unità di anima e corpo.
Allora questa parola "straordinario" deve essere
"ordinario" in tutti i nostri rapporti... Ma non so quanto riusciamo
a raggiungere questo. Comunque la vostra condivisione mi ha fatto voler
mettermi a vivere così con tutti, almeno con l'anelito di vivere dentro l'altro
con quel grande ascolto che avete avuto.
Certo non occorre che ti chieda, ma allo stesso tempo
ho la voglia di sapere.... com’è avvenuta questa condivisione? Il “commiato”
alla fine (mi chiedevo perché non all'inizio, ma poi forse metterlo all'inizio avrebbe
rovinato l'esperienza del lettore) spiega un po’. Poi ci sono i pezzi in
corsivo e i pezzi in virgolette, che spero di aver interpretato bene. Ma chiedo
anche se tanto era il racconto delle persone che vivevano con lei perché immagino
non potevi esserci in qualche circostanze (ad esempio sulla spiaggia... o sì?)
Così, Padre Fabio/Simonetta, la parola
"grazie", o anche "un grandissimo GRAZIE" non esprime
niente di ciò che voglio dirti. Ma tu mi capisci.
Ho così risposto:
Ho conosciuto Simonetta negli anni in cui eravamo
insieme nella Scuola Abbà. Ma l’ho conosciuta veramente durante la sua
malattia. Quello che racconto all’inizio del
secondo capitolo, che è scattato qualcosa quando siamo stati insieme a Gaeta, è
vero. E forse tutto è partito da lì, poco tempo prima della malattia.
Il suo ultimo focolare è vicino a casa mia e quindi mi
era facile andare. Il rapporto non era con Simonetta, ma con tutto il focolare,
che è diventato un po’ il mio focolare. Il cammino lo abbiamo fatto tutti
insieme, come un corpo solo. Non ho mai avuto momenti personali a tu per tu con
Simonetta, se non all’inizio. Poi tutto è sempre andato avanti per l’unità tra
tutti. Più che un rapporto personale ho avuto un rapporto con tutto il focolare
e questa è stata la grande esperienza. Certo che poi nasce anche un rapporto a
tu per tu, vero, profondo, che però non era fatto di parole, perché le parole
non c’erano più. C’era la compresenza. Sì, dovremmo puntare a rapporti così tra
tutti noi.
I testi in corsivo sono proprio di Simonetta. I testi
tra virgolette sono una finzione letteraria. Le parole sono mie, la sostanza è
dell’unità tra tutti noi. Guarda questo miei due blog, che forse ti spiegano
qualcosa:
http://fabiociardi.blogspot.com/2023/04/presentazione-del-libro-che-artista-il.html
http://fabiociardi.blogspot.com/2023/04/simonetta-al-villaggio-della-terra.html
Ed ecco un’altra testimonianza che mi è arrivata tramite una terza persona:
Dalla settimana scorsa ho tra le mani il libro di Fabio
Ciardi su Simonetta. Una persona che conosco è stata ricoverata
proprio nel mio reparto. Quando passo a salutarla guardo i libri che si è
portata per trascorrere la degenza. Tra i vari, mi illustra "quello".
"Sai - mi dice - parla di una psichiatra che si è ammalata, è
davvero illuminante". Io la fisso: "È una storia che mi ricorda
qualcosa...". Pian piano realizzo e mi stupisco a pensare "Non posso
crederci, si sta riferendo alla persona che insegnava qui alla facoltà del
Gemelli…”. Quella persona mi dice "Prendilo, leggilo".
Io sono impegnata con altre letture in questo periodo, ma
accolgo il suo invito. Così pian piano mi addentro in questa
storia. E mi accorgo che sto già terminando il libro. Mi sento pian piano
trasformare, mi sta davvero illuminando, mi accende un fuoco che pensavo fosse
sopito in me, o che tenevo a bada. Mi è stato fatto dono di
vedere le diverse facce di questa storia. Che privilegio e che responsabilità.
Voglio corrispondere, dicendo anch'io il mio "sì" a ciò che Lui mi
chiede, momento per momento.
Ancora una testimonianza: Grazie per il tuo libro su Simonetta: da un po’ di tempo non piangevo leggendo un libro, ma questa volta non ce la fatta... quegli scritti sono il frutto di un'anima che sa entrare nella profondità di un'altra anima con quella delicatezza e di stupore. Sono sicura che farà tanto bene a tante persone.
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