Eccoci dunque in cammino, verso
la meta, ricordando l’anelito di Paolo che condividiamo appieno: «Verremo
rapiti insieme nelle nubi
– abbiamo letto nel primo scritto del Nuovo Testamento –, per andare incontro
al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore (1 Tess 4, 17).
Questa volta in questa parola di Paolo mi ha colpito
quell’insieme. Egli non corre da solo verso la meta.
Che tristezza viaggiare da soli.
Si può intraprendere un viaggio per affari, per andare a trovare qualcuno… e allora si può anche essere soli. Ma un
viaggio vero, di quelli che si preparano con cura, quando la notte prima non si
dorme perché eccitati all’idea della partenza, va intrapreso insieme. Il tempo
passa più in fretta, ci si incoraggia, se capita di sbagliare strada ci si
aiuta, si condividono le scoperte, le gioie, le difficoltà... Guai ad avventurarsi
nel cammino della vita senza compagni di viaggio. Insieme è più sicuro e la
meta è certa.
E se anche ci sentissimo soli,
la Lettera agli Ebrei ci ricorda che siamo comunque «circondati da una moltitudine di testimoni» – coloro
che dal cielo ci incoraggiano e ci sostengono avendo già raggiunto la meta – ed
esorta a correre «con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo
fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a
compimento» (12, 1-2).
Mai come adesso che siamo
costretti a restare chiusi in casa sentiamo così forte il desiderio di stare
vicini. Non abbiamo mai usato i mezzi di comunicazione come adesso per
condividere il comune cammino.
Mai come in questi giorni
scopriamo un’altra presenza amica lungo il nostro cammino. Anche nella solitudine
più dura qualcuno ci è accanto, silenzioso e fedele. L’ha promesso: “Sarà con
voi sempre, fino in fondo, fino alla meta” (Mt 28, 20). La “Via”, si fa
con noi Viatore. La strada la conosce bene: siamo diretti verso casa sua, là da
dove egli è venuto.
“In
tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri” (Pro
3, 6).
Nessun commento:
Posta un commento