sabato 21 marzo 2020

Una luce che accende la luce



Gesù si trova a Gerusalemme. Ha appena celebrato la festa delle Capanne. 
“Passando vide un uomo cieco dalla nascita”. (Gv 9, 1-41)
Il cieco che Gesù vede è un mendicante che chiede l’elemosina, seduto per terra, al solito posto, da anni.
A differenza di Bartimeo - il cieco di Gerico, anche lui mendicante lungo la strada - quello di Gerusalemme è un cieco anonimo. Bartimeo, appena sente che passa Gesù, balza in piedi, comincia a gridare, a chiamarlo per nome, con insistenza, senza che nessuno riesca a trattenerlo, fino a quando riesce a ottenere che gli sia resa la vista ed è guarito.
Il cieco di Gerusalemme neppure avverte che sta passando Gesù e che non si scompone. Ma Gesù lo vede: “Passando vide un uomo cieco dalla nascita”. L’iniziativa di ridargli la vista è una iniziativa di Gesù, mosso semplicemente da compassione, nessuno glielo chiede.

Gesù “vede” una situazione di sofferenza, ha compassione, opera. 
Possiamo essere come Bartimeo e gridare verso Gesù con tutte le nostre forze perché ci guarisca, abbia misericordia di noi… Oppure possiamo essere come questo cieco anonimo, che solo per il fatto di essere una persona bisogna attira lo sguardo di Gesù e il suo amore misericordioso. Gesù, in ogni caso, ci guarda, ci ama, ci è accanto: per questo è stato mandato nel mondo.
Il Padre l’ha mandato nel mondo per essere “la luce del mondo”. 

E il cieco recupera la vita: “Io ci vedo!”. 
È commovente sentire questo povero che ripetere per tre volte “Io ci vedo!”. Diventa la sua identità: “Sono io, io ci vedo”. Quest’uomo, che non aveva nome, ora ha un nome nuovo: “Sono io che ci vedo!”. Si chiama “Ci vedo”.
Gesù non gli ha dato solo la vista fisica, gli ha aperto il cuore e l’ha inondato di una nuova luce, gli dà occhi nuovi che gli consentono di guardare Gesù e di vedere il lui il Figlio di Dio.
La sua parola definitiva è “Credo”. “Io ci vedo” diventa: io vedo chi sei veramente e credo in te.
Il suo nome nuovo da “Io ci vedo!”, diventa “Io credo”.

Gesù è luce, illumina, e accende una nuova luce: il cieco è ora luce che testimonia davanti a tutti che Gesù è un profeta, e illumina a sua volta.
Gesù continua a passare, e vede, e illumina e trasforma in luce… 
“Sono io, io ci vedo, io credo”.


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