VI Stazione: La Veronica asciuga il volto di Gesù.
Secondo la tradizione orientale la
donna che asciugò il volto a Gesù mentre saliva al Calvario, si chiamava
Berenike. Qualunque fosse il suo nome la tradizione latina gliel’ha cambiato con
un nome nuovo: Icona vera, Veronica.
Sì, perché il sangue, il sudore, gli
sputi, la terra di cui era imbrattato il Santo Volto di Gesù hanno stampato l’immagina
sul lino, ma la vera immagine di Gesù si è stampata indelebilmente nel cuore
della donna: la sua identità, il suo nome, sarà per sempre Veronica, il volto vero
di Gesù.
Quanti volti sfigurati negli ospedali,
nelle tende improvvisate, irriconoscibili dietro la maschera dell’ossigeno. E quante
mani pietose, anche se avvolte dai guanti, si posano su di loro…
“Il tuo volto, Signore, io cerco” (Sal
26, 9), “Mostraci il tuo volto e saremo salvi” (Sal 79, 20). È il
desiderio di ogni cuore, vedere Dio, vedere il volto di Dio. Quando amiamo
qualcuno vogliamo guardarlo in volto. E Dio possiamo vederlo? Gesù ci ha detto
di sì: “Chi vede me, vede il Padre” (Gv 12, 45). E ha aggiunto: “Chi
vede il fratello, vede il Signore” (Ipsissima verba). Sì, possiamo
vedere il volto di Dio, nel volto sfigurato di ogni fratello. Ma occorre un
cuore puro, come quello della Veronica: “Beati i puri di cuore, perché vedranno
Dio” (Mt 5, 8).
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