V Stazione: Il Cireneo aiuta Gesù a
portare la croce
Prese la croce di malavoglia: lo
costrinsero (Mt 27, 32). Simone di Cirene tornava a casa dopo una
mattinata di lavoro in campagna, quando i soldati si avvalsero del diritto di imporre
l’angheria, il servizio gratuito.
Camminando dietro a Gesù il giogo
si faceva dolce e il carico leggero (Mt 11, 30). Continuò a seguire Gesù
anche dopo, divenendo suo discepolo, assieme ai figli Alessandro e Rufo.
Simone, senza che allora lo
sapesse, aveva obbedito alla parola di Gesù: “Se qualcuno vuol venire dietro a me… prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24). Fece sua la croce di Gesù e
le sue croci si mutarono nella croce di Gesù.
Medici, infermieri, personale di
servizio… Quante persone si prodigano in questi giorni per gli ammalati del
virus! Alcuni costretti dalla necessità, angariati, altri con convinzione,
tutti comunque mettono a rischio la propria vita. Siamo grati a questi Cirenei e
preghiamo per loro.
Gesù non è da meno e prende su di sé la nostra croce. La croce “pesa di meno” scriveva Igino Giordani, “se Gesù
ci fa da Cireneo”. E pesa ancora di meno se la croce la portiamo insieme: “Una
croce portata da una creatura alla fine schiaccia; portata insieme da più
creature con in mezzo Gesù, ovvero prendendo come Cireneo Gesù, si fa leggera:
giogo soave. La scalata, fatta in cordata da molti, concordi, diviene una
festa, mentre procura un’ascesa”.
È come se Gesù ci dicesse: Non
temete, dunque, perché, se siete uniti, Io sono con voi, e come Cireneo porto
la vostra croce, qualsiasi essa sia.
E bellissimo grazie
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