Con p. Ermanno a Cadice in Spagna |
La prima notizia [del focolare] mi è giunta, nel '50, attraverso una lettera. Allora ero giovane sacerdote (Sono stato ordinato nel '49).
P. Tovini - un mio confratello di Pistoia - aveva
conosciuto la Graziella, quando ella si recava a trovare Pasquale Foresi, e
l’aveva invitata a parlare ai terziari di cui era assistente spirituale. N’era
rimasto scioccato. Ha comunicato, allora, la sua scoperta a me, che ero ad
Arezzo, e al p. Valentino Ferrari, che viveva a Roma.
Con Tovini e Valentino avevamo vissuto
assieme prima del sacerdozio. Eravamo molto uniti tra noi, desiderosi di far
qualcosa per il nostro Ordine.
Il
mio primo incontro diretto con Graziella l’ho avuto, però, solo nell'estate di
quell’anno a Roma, mentre mi recavo per andare a casa.
Andai
al focolare femminile di Via XXI Aprile, guidato dal P. Valentino.
Questi
– dopo aver ricevuto la lettera di p. Tovini - aveva preso contatto con Chiara
che viveva, in quel tempo, alla Garbatella. N’era rimasto affascinato. Così
quel giorno mi condusse nel focolare femminile…
Venne ad aprirci la Vale, giovanissima:
ricordo un viso luminosissimo! C’introdusse nel salottino; poi scomparve.
Venne Graziella. Anche essa mi diede un'impressione di luce fortissima.
Venne Graziella. Anche essa mi diede un'impressione di luce fortissima.
Feci molte domande d’approfondimento, ma
l’annuncio dell’Ideale non mi procurò alcuna difficoltà. Ero un libro aperto.
In quel momento non compresi da dove
proveniva il fascino; dopo, ho capito che la fonte era Gesù in mezzo. Quelle
ragazze vivevano nella carità reciproca; si realizzava, così, la promessa di
Gesù: “Dove due o tre sono riuniti nel
mio nome io sono in mezzo ad essi…”.
Con la sua presenza tutto acquistava significato.
In due
occasioni ho avuto modo di trascrivere quanto p. Ermanno mi raccontava di ciò
che l’Ideale dell’unità aveva portato nella sua vita di religioso:
Nessun commento:
Posta un commento