XIII Stazione: Gesù deposto dalla
croce
Assieme all’Annunciazione, la
deposizione è la scena in cui Maria è maggiormente raffigurata dagli artisti. È
bella la Madre silenziosa con il figlio morto adagiato in grembo. All’Annunciazione
aveva ingaggiato un vivace dialogo con l’angelo, ora tace. La spada profetizzata
da Simeone le ha trapassato l’anima. Ha condiviso appieno il dramma del figlio.
Nella sua impotenza accoglie in sé tutte le morti, come Gesù ha preso su di sé
tutti i mali del mondo.
Quando depongono dal letto i morti del
Coronavirus, fuori c’è un camion ad attendere. Una lunga fila di camion militari
si avvia verso gli inceneritori. Quanta desolazione. Lo stesso silenzio del
Golgota.
Come Maria apriamo braccia e cuore
per accogliere ogni dolore, ogni sofferenza, ogni morte.
Neppure una lacrima cada per terra invano.
È un bene prezioso che va condiviso
e vissuto.
Forse non sapremo dire parola, ma
stiamo lì, per farci sentire presenti. E che nessuno resti mai solo.
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