1°
ottobre inizio della scuola. Non è più così. Per me e per tanti altri il 1°
ottobre resterà legato in maniera indelebile all’inizio della scuola.
Che
giorno bello! Giorno di inizio!
È sempre
bello ricominciare.
È il
primo giorno del mese missionario.
La festa
di santa Teresa di Gesù Bambino che, grazie agli Oblati, è la patrona delle
missioni:
Il
pensiero che la settimana prossima dovrò parlare ad Assisi della bellezza, mi
fa pensare anche alla missione in termini di bellezza, alla sua dimensione
estetica. Sì, perché la “buona” novella è anche una “bella” notizia!
Gesù è il
primo che ha reso una testimonianza “bella”, come ricorda la prima lettera a
Timoteo: τὴν καλὴν ὁμολογίαν (6, 13). L’autore della lettera mette in parallelo
la proclamazione della fede di Timoteo con quella di Gesù, quasi a dire che
anche quella del discepolo deve essere “bella” come quella del Maestro.
Solo un
annuncio bello e gioioso è credibile. Un annuncio che si fa storico, concreto,
come quello di Gesù avvenuto “sotto Ponzio Pilato”, come ricorda sempre la
lettera a Timoteo. In un tale annuncio convinto, autentico, vitale,
esperienziale, incarnato, deve apparire la bellezza del cristianesimo e dell’essere
cristiani.
Questi giorni, parlando al Dicastero per la Comunicazione
papa Francesco ha detto: «Se voi volete comunicare soltanto una verità senza la
bontà e la bellezza, fermatevi, non fatelo. Se voi volete comunicare una verità
più o meno, ma senza coinvolgervi, senza testimoniare con la propria vita, con
la propria carne quella verità, fermatevi, non fatelo, C’è sempre la firma
della testimonianza in ognuna delle cose che noi facciamo. Testimoni. Cristiani
vuol dire testimoni, “martiri”. È questa la dimensione “martiriale”
della nostra vocazione: essere testimoni».
Rischiamo
di dimenticare la valenza estetica dell’evangelizzazione. Forse è l’aspetto più
trascurato (nei nostri libri di missiologia c’è un capitolo sulla bellezza?). Nella
Chiesa hanno un grande valore le opere sociali – istruzione, aiuto ai poveri,
accoglienza degli immigrati. È inoltre necessario mettere il rilievo i valori
evangelici quale risposta al vuoto di valori, così come solidarizzare con chi è
nella prova per colmare la solitudine e ridare speranza… Ma forse si trascura
l’elemento estetico: la presentazione di un cristianesimo “bello”, attraente. L’anelito
per una bellezza che appaga il cuore e la mente è uno dei più forti che vibra
nel cuore dell’umanità ed è uno dei più disattesi.
Occorre
rivalorizzare l’arte, la musica, la letteratura, la liturgia. Non un estetismo
vuoto e autocompiacente, ma l’espressione di Dio che è bellezza, l’annuncio di
un “buona” notizia che è altrettanto “bella”. Aderire al cristianesimo è
riconoscere Dio come Bellezza e autore della bellezza; è essere conquistati
dalla bellezza: «Mi sono innamorato della bellezza della sapienza» (Sap 8, 2).
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