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“Brutta
razza i preti”, risponde con poco garbo. Insisto e avanza di posto. Continua a
ripetere che, nonostante il convegno abbia come tema la bellezza, i preti sono comunque
una “brutta” razza. La lascio dire.
Le
domando a quale congregazione appartiene. “Non lo vede dall’abito?”. Ormai gli
abiti delle suore sono tutti uguali, comunque guardo bene il velo: “Suore di
Maria Bambina”. Me la sono conquistata e questo la rende ancora più loquace.
Ad un
certo momento si ferma di botto e mi guarda fisso in silenzio: “Ma lei è padre
Ciardi!”. Purtroppo.
Torna
indietro con gli anni e ricorda la prima e ultima volta che ci siamo incontrati.
A Milano. Doveva essere il 1981. Guidavo gli esercizi spirituali alle giovani suore
di Maria Bambina. “Giorni indimenticabili. Ci spalancò gli orizzonti. Poi fece
una cosa inusuale, diede a ciascuna di noi un biglietto con una frase. A me
aveva scritto: Il Regno dei cieli è dei violenti”. A 38 anni di distanza constato
che avevo indovinato…
Simpatica
suor Adriana, totalmente immersa nel servizio degli ammalati, come lo sono i
270 partecipanti al convegno annuale dell’Associazione italiana della pastorale
sanitaria.
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Non
pensavo di dover scrivere un testo, non ce n’era bisogno, mi sarebbe bastato
mettere giù degli appunti. Comunque, lentamente, la mia conferenza ha preso
forma. Prepararla mi ha dato una grande gioia.
La mia
relazione ha il titolo stesso del convegno e dovrebbe esserne come la sinfonia
d’apertura.
Prima del
mio intervento entra in scena, dovutamente, la bellezza: suor Anna Nobili, apre
con una danza, assieme a una sua alunna, e con la sua testimonianza. Ha dato vita
e guida una scuola di ballo, autentica palestra d’arte e di fede.
Segue un
breve intervento del mio amico, nonché presidente dell’Associazione, Gianni
Cervellera, che mostra il crocifisso di Grunewald, un’opera d’arte bellissima con
un Gesù bruttissimo. Siamo già in tema. Cosa salverà il mondo, la bellezza o la
bruttezza?
Adesso tocca
a me e parlo per un’ora. Davanti, un uditorio attentissimo. Non ho bisogno di
power point. Al termine esplode la gioia. Tutti vogliono intervenire, esprimere
la contentezza per una visione così positiva della bellezza, condividere le
esperienze di bruttezze trasformate in bellezze…
Lasciatemelo
dire ancora una volta: che bello!
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