Come
mio solito oggi ho guidato qualche Oblato sui passi di sant’Eugenio a Roma.
Abbiamo cominciato, come sempre, dal luogo nel quale è vissuto più a lungo e
più volte: san Silvestro al Quirinale.
Un
luogo che ha fascio tutto particolare. Non è un caso se le mura di quella
chiesa silenziosa hanno visto i santi Giuseppe Maria Tomasi, Luigi Maria
Grignon de Montfort, Pio V, Filippo Neri, Carlo Borromeo, Andrea Avellino e i
beati Paolo Buralli, Giovanni Marinoni… Eppure rimane fuori da ogni circuito di
visite, che ignorano uno simile scrigno d’arte e di mistica, particolarmente
amato anche da Michelangelo.
È noto
che la chiesa, agli inizi del nuovo regno d’Italia, è stata tagliata, nella sua
parte frontale, grazie ai lavori di rifacimento della strada, che è stata
notevolmente abbassata, tanto che adesso la facciata è finta. Per salire alla
chiesa occorre entrare attraverso scale interne che portano a circa sei metri sopra
l’attuale livello stradale. Come sarà stata la chiesa al tempo di sant’Eugenio?
mi sono sempre chiesto.
Tempo
fa, visitando Palazzo Braschi, ho visto una grande tela che ritrae il corteggio
di un ambasciatore in visita al Papa al Quirinale. Finalmente ecco la chiesa di
san Silvestro nel 1700!
Da
lì, oggi festa del Preziosissimo Sangue, non potevamo non passare per una breve
visita nella chiesa di santa Maria in Trivio, accanto a Fontana di Trevi. La chiesa
custodisce il corpo di san Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del
Preziosissimo Sangue. La tomba è sormontata da una bellissima statua che lo
ritrae adagiato con il crocifisso in mano. Quando sant’Eugenio venne a Roma la
prima volta i due si incontrarono e sognarono di unire le loro sue società
missionarie…
Anche
i nostri due africani sono stati soggiogati da questo santo e hanno voluto scrivere
una preghiera che hanno lasciato sulla sua urna.
I
santi continuano a parlare nei secoli… almeno per chi ha tempo di mettersi in
ascolto di loro…
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