mercoledì 17 luglio 2019

Dio sotto le cose


  
Gli echi sulla rappresentazione teatrale di ieri sono innumerevoli. 
I contenuti erano di grande profondità, ma anche la recitazione ha incantato. Gli artisti, giovanissimi, hanno fatto rivivere l’esperienza di tanti anni fa, l’aria del Cielo, al punto che molti erano talmente presi da commuoversi:
“Che idea originale – mi è stato scritto – rendere un’esperienza mistica, corale… come nelle rappresentazioni classiche dove ad andare in scena era sempre la vita alla ricerca di trasfigurazione. Nella chiesa di Transacqua la trasfigurazione è entrata nella vita, si è fatta popolo”. Ancora: “Rivivo il paesaggio, il clima, il respiro di oggi e di 70 anni fa. Intramontabile, vero, convincente”.
Particolarmente bella la testimonianza di un testimone di quei tempi lontani: “Mi sembra che questa sia stata una giornata memorabile… Abbiamo assistito a come si dà il Paradiso in modo comprensibile a tutti…. Forse la forma che avvicina di più la gente a comprendere i contenuti del Paradiso è proprio quella di un’arte semplice come quella che avete espresso oggi. Nelle Mariapoli degli anni ’50 c’erano momenti simili”.


Questa mattina siamo voluti andare sui luoghi che hanno ispirato alcune pagine che ieri sono state lette durante la rappresentazione, quelle che riguardano la creazione, per contemplare la bellezza di Dio riflessa nella natura. Ci è sembrato di sentire Chiara che continuava la sua narrazione:

Avevo l’impressione di percepire, forse per una grazia speciale di Dio, la presenza di Dio sotto le cose. Per cui, se i pini erano indorati dal sole, se i ruscelli cadevano nelle loro cascatelle luccicando, se le margherite e gli altri fiori ed il cielo erano in festa per l’estate, più forte era la visione d’un sole che stava sotto a tutto il creato. Vedevo, in certo modo, credo, Dio che sostiene, che regge le cose.
E Dio sotto le cose faceva sì che esse non fossero così come noi le vediamo; erano tutte collegate fra loro dall’amore, tutte - per così dire - l’una dell’altra innamorate. Per cui se il ruscello finiva nel lago era per amore. Se un pino s’ergeva accanto ad un altro era per amore.
E la visione di Dio sotto le cose, che dava unità al creato, era più forte delle cose stesse; l’unità del tutto era più forte che la distinzione delle cose fra loro.


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