Linda
mi ha mandato un libretto su suo fratello, p. Rino Martignago, nel quale,
assieme ad un amico, racconta la grande meravigliosa avventura di questo
incredibile missionario.
È stato
sicuramente il migliore di noi (quando l’ho detto al mio superiore mi ha giustamente
risposto: “Ci vuole poco a essere migliore di te”).
Quando
è morto, pochi mesi fa, anch’io ho scritto due righe sul mio blog:
Ma
ora, dal racconto di Linda, si conosce il segreto di una vita così bella e
difficile.
Nel
1991, durante un periodo di ritiro ad Aix, aveva avuto una profonda esperienza spirituale
che ha raccontato in poche parole:
«Da
tempo, nella preghiera, chiedevo a Gesù che mi rivelasse il Padre, che mi
donasse una relazione con il Padre, come l’aveva lui. Questo dono è arrivato
durante il ritiro, meditando il testo dell’Annunciazione. Ho visto Dio che si è
chinato, come per inginocchiarsi davanti a Maria, e che la guardava negli occhi
e le diceva: “Gioisci, piena di grazia, io sono con te”. Allo stesso modo ho
visto me stesso al posto di Maria e Dio che mi guardava e mi diceva le stesse
parole.
In
quel momento ho sentito, in modo mai sperimentato prima, la paternità, la
tenerezza, l’amore e la vicinanza di Dio…
Ogni
giorno nei miei dialoghi con il Padre Gli chiedo che lo Spirito Santo realizzi
in me il Suo sogno: che io sia Gesù, che lo sia per Maria, per la Sua gioia e
per amore dei fratelli, nonostante l’esperienza quotidiana delle mie debolezze
e ambiguità.
Questa
realtà è la mia forza per restare qui e la mia gioia profonda di vivere che amo
esprimere con il canto di Maria, il Magnificat…
Dopo
un anno posso affermare che questa relazione con il Padre è sempre nuova e
sempre più profonda e a volte ho l’impressione di pregustare un po’ quello che
sarà il Paradiso».
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