Questa volta gli Incontri
con i santi “romani” ci porteranno nella chiesa di santa Maria Maddalena,
nel cuore di Roma, tra il Panteon e Montecitorio.
Visiteremo, tra l'altro, una delle
sacrestie più belle della città, con un affresco che da solo vale la
visita.
Conosceremo san Camillo
de Lellis, di cui si narra:
«Stando adunque egli una sera verso il tardi (che poteva
essere un’hora di notte) nel mezzo dell’hospidale» gli venne da pensare che l’unico
rimedio per la mala sanità era quello di «instituire una Compagnia d’huomini
pij, e da bene, che non per mercede, ma volontariamente e per amor d’Iddio servissero
gli ammalati con quella charità et amorevolezza che sogliono far le madri verso
i loro proprij figliuoli infermi».
Era l’anno 1582, «intorno alla santissima Assuntione di
Maria sempre Vergine d’Agosto». Camillo de Lellis, un abruzzese dalla testa
dura ma dal cuore tenero, si trova da quasi tre anni nell’ospedale di S.
Giacomo degli Incurabili, un antico ospedale di Roma in via del Corso. Vi era
stato già nel 1571 come inserviente dei malati, ma ben presto furono costretti
a licenziarlo, essendo «di molto terribile cervello», litigando spesso con i
colleghi e abbandonando sovente i malati per andarsene sulla riva del Tevere a
giocare a carte con i barcaioli di Ripetta.
Adesso è tornato convertito…
Ma ci racconteremo a suo tempo.
Ascolteremo l’esperienza
di un camilliano, Donato Cauzzo, che ci racconterà come si vive oggi il
carisma di san Camillo.
L’appuntamento è
sabato 30 marzo, alle 16.00, davanti alla chiesa della Maddalena, nella
piazza omonima.
Grazie dell'invito. Spero di essere presnte. Buon weekend. Paolo Dibartolo.
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