Dopo
tre giorni di primavera questa mattina è tornato il freddo. La neve è scesa
sulle montagne attorno, fermandosi alle porte di Cosenza. La città, nei brevi
momenti liberi, continua ad affascinarmi con i suoi squarci sempre nuovi.
I colloqui
con le persone che seguono gli esercizi mi aprono gradatamente anche spiragli
interiori di vita, spaccati del mondo segreto della città.
Il pranzo
con le suore messicane che gestiscono una mensa per i poveri mi ha mostrato altre
miserie e situazioni di estremo disagio, assieme a tanta generosità di persone
che offrono beni e tempo per assistere i più bisognosi. Sofferenze e bene
nascosti.
Continuano gli esercizi spirituali. La chiesa
ogni sera è piena, in un ascolto attento e commosso della rievocazione del
cenacolo di Gesù.
Oggi
siamo entrati nel mistero del tradimento e della misericordia.
«Durante
la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone
Iscariota, di tradirlo…» (Gv 13, 2).
Anche Pietro, il primo tra gli apostoli, la roccia, sta per crollare. Tutti gli
apostoli si disperderanno lasciando il Maestro da solo. Nel momento in cui Gesù
manifesta l’amore più grande, si vede respinto, tradito, rinnegato, lasciato
solo. Dove sono quelli che ha appena chiamato “amici”?
Quei
Dodici siamo noi. Cosa fare davanti ai nostri tradimenti, rinnegamenti,
fughe? Continuare a riporre la fiducia nella sua misericordia: egli rimane
fedele per sempre.
Mi sono venute in aiuto le parole di papa Francesco: «Gesù
ci ha amato. Gesù ci ama. Senza limiti, sempre, sino alla fine. L’amore di Gesù
per noi non ha limiti: sempre di più, sempre di più. Non si stanca di amare.
Nessuno. Ama tutti noi, al punto da dare la vita per noi. Sì, dare la
vita per noi (…). E ognuno di noi può dire: “Ha dato la vita per me”. Ognuno.
Ha dato la vita per te, per te, per te, per me, per lui… per ognuno, con nome e
cognome. Il suo amore è così: personale. L’amore di Gesù non delude mai, perché
Lui non si stanca di amare, come non si stanca di perdonare, non si stanca di
abbracciarci. (…) Gesù ci ha amato, ognuno di noi, sino alla fine».
La sua
fedeltà dà a noi la possibilità di essere fedeli. L’amore non è infatti
la passione di un giorno. Senza durata l’amore non è amore, non può andare in
profondità. Una causa, se vera, la si sposa per sempre. Non è amore un amore senza
storia.... Il cammino della vita non è mai lineare, si presenta spesso
contorto, sinuoso, con tappe impreviste, delusioni. Anche l’infedeltà può far
parte di questa storia, come le lacrime, il pentimento, la voglia di
ricominciare.
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