I colloqui
con le persone che seguono gli esercizi mi aprono gradatamente anche spiragli
interiori di vita, spaccati del mondo segreto della città.
Il pranzo
con le suore messicane che gestiscono una mensa per i poveri mi ha mostrato altre
miserie e situazioni di estremo disagio, assieme a tanta generosità di persone
che offrono beni e tempo per assistere i più bisognosi. Sofferenze e bene
nascosti.
Oggi
siamo entrati nel mistero del tradimento e della misericordia.
«Durante
la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone
Iscariota, di tradirlo…» (Gv 13, 2).
Anche Pietro, il primo tra gli apostoli, la roccia, sta per crollare. Tutti gli
apostoli si disperderanno lasciando il Maestro da solo. Nel momento in cui Gesù
manifesta l’amore più grande, si vede respinto, tradito, rinnegato, lasciato
solo. Dove sono quelli che ha appena chiamato “amici”?
Quei
Dodici siamo noi. Cosa fare davanti ai nostri tradimenti, rinnegamenti,
fughe? Continuare a riporre la fiducia nella sua misericordia: egli rimane
fedele per sempre.
La sua
fedeltà dà a noi la possibilità di essere fedeli. L’amore non è infatti
la passione di un giorno. Senza durata l’amore non è amore, non può andare in
profondità. Una causa, se vera, la si sposa per sempre. Non è amore un amore senza
storia.... Il cammino della vita non è mai lineare, si presenta spesso
contorto, sinuoso, con tappe impreviste, delusioni. Anche l’infedeltà può far
parte di questa storia, come le lacrime, il pentimento, la voglia di
ricominciare.
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