Siamo ormai alla vigilia dell’Immacolata. Quest’anno
la novena è stata improntata sulle antifone mariane. A me il compito di far
pregare tutta la comunità a partire dal Sub
tuum praesidium.
È la più antica preghiera mariana. Ad Alessandria,
in Egitto, nel 1917 fu trovato un papiro del III secolo con il testo greco. È
quindi una preghiera che precede il Concilio di Efeso, in cui Maria viene
proclamata Madre di Dio. La pietà popolare l'aveva già riconosciuta come tale.
In questa preghiera, accanto al titolo di Theotokos,
si rivolge a Maria l'altro titolo tradizionale, Vergine.
Diversamente dalla comune preghiera liturgica, il Sub tuum è indirizzato direttamente alla
Madonna piuttosto che a Dio. È un'invocazione collettiva alla Vergine Madre di
Dio, che rivela l'usanza della comunità cristiana di rivolgersi direttamente a
lei invocando il suo aiuto nelle ore difficili.
Il testo esprime con rara efficacia la fiducia
nell'intercessione della Vergine. Parla con il linguaggio della fiducia,
dell'amore e dell'abbandono ed esprime la profonda speranza dei fedeli per
essere ascoltati ("non disprezzare le nostre suppliche") da chi è in
una posizione privilegiata e che gode per questo di una particolare forza di
intercessione ("santa madre di Dio"). Le viene chiesto un favore in
piena consonanza con la preghiera insegnata da Gesù: "liberaci dal
male".
È una preghiera che gli
Oblati hanno recitato o cantato ogni giorno.
Il loro primo manuale di
preghiere, fin dall’edizione del 1826, la indica come la preghiera conclusiva della
sera. Troviamo la stessa prescrizione fino al manuale del 1952.
Sant’Eugenio faceva
concludere la celebrazione del 17 febbraio, a ricordo dell’approvazione della
Regola da parte del Papa, con il Sub tuum;
lo stesso per la cerimonia del rinnovo dei voti il 1 novembre.
Papa Francesco ci ha chiesto
di pregarla alla fine del Rosario.
Perché non recitarla anche
noi, come hanno fatto i cristiani per 1700 anni e gli Oblati per quasi 200 anni?
Sotto la tua protezione
troviamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o vergine gloriosa e benedetta.
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o vergine gloriosa e benedetta.
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