lunedì 3 dicembre 2018

Perché “fare” i santi? A proposito di de Mazenod



Oggi è l’anniversario della canonizzazione di sant’Eugenio de Mazenod. Quell’anno, 1995, era la prima domenica di Avvento.
C’era bisogno di riconoscerlo santo? Non lo era già?
Sono andato a rileggermi una pagina del mio diario del 5 dicembre 1995, che forse risponde a questa domanda

I giorni della canonizzazione sono ormai terminati...
Mi ha colpito innanzitutto l’internazionalità. Solo un fondatore e un fondatore del calibro di Eugenio poteva trascinare con sé tante persone di tutti i continenti. Si vedeva chiaramente che non si tratta di un santo degli Oblati, ma di un santo della Chiesa. Ciò che veniva in evidenza non era un istituto religioso, ma un popolo. I suoi figli erano laici e laiche, giovani... e anche gli Oblati, ma come persi nel popolo di Dio.
Tutti erano meravigliati che la sua famiglia – i de Mazenod-Boisgelin – fosse così numerosa: 400 persone. Eppure quanto più numerosa era la sua vera famiglia, quella non del sangue e della carne, ma quella nello Spirito. Davvero i figli della donna sterili sono più numerosi di quella sposata. Se Eugenio non avesse seguito l’avventura dello Spirito avrebbe oggi una bella discendenza, di poco più di 400 persone, ma che forse non si sarebbero più ricordate di quel loro avo... Oggi ha invece una discendenza come le stelle del cielo...

Un’altra cosa che m’ha impressionato è la sensazione che in questi giorni non si sia parlato tanto di lui. Si è certamente parlato della sua vita e della sua santità, ma ciò che soprattutto è venuto in evidenza erano i frutti. Più che guardare a lui si è guardato ai giovani e ai gruppi che provenivano da tanti paesi. Si mettevano in luce le esperienze di una nazione, di un’altra, la vita delle differenti comunità, i rapporti tra gruppi... E questo è stato il modo migliore di presentare la santità di Eugenio: dai frutti riconoscerete l’albero.
Grazie, sant’Eugenio, per aver vissuto in modo da generare tanta vita. Continua a rigenerare la tua famiglia religiosa, a convertire i cuori, a far nascere e crescere il popolo di Dio. E aiutaci a diventare santi come lo sei diventato tu.


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