Il rpesepe di casa |
Sant’Eugenio era ancora seminarista
quando, il 31 dicembre 1810, spiegò ai suoi compagni del mistero del Natale.
Alzati,
Sion, e guarda a oriente: l’Onnipotente ha deciso di rivestirti della sua
giustizia, vuol cingere la tua fronte di una corona immortale. (...) Perché il
Verbo di Dio è apparso sulla terra e s’è messo a parlare con gli uomini (Ba 3, 38).
Questo prodigio preannunciato
dall’ispirato figlio di Neeria ai figli di Israele (…) noi l’abbiamo visto
operarsi sotto i nostri occhi. La Parola di vita che esisteva fin dal principio
noi l’abbiamo udita, l’abbiamo vista coi nostri occhi, l’abbiamo toccata con le
nostre mani, e possiamo darne testimonianza... (1 Gv, 1, 2-3).
Ma chi potrebbe riconoscerlo sotto i miseri panni
con cui la povertà ha coperto le sue membra delicate? È mai credibile o
addirittura possibile che la sapienza, la bontà, la giustizia, la grandezza
infinita di Dio abbiano inteso apparire in questo bambino?
Così si esprime la sapienza
umana, ma san Paolo risponde che ciò che è debole in Dio è più forte di tutti
gli uomini messi insieme e quanto sembra indegno della sapienza di Dio è più
valido dell’umana saggezza. (…)
Eccolo il Liberatore, ed è
apparso come si era annunciato, quale doveva essere. I suoi inizi umili e
oscuri invece di renderlo irriconoscibile lo caratterizzano per quel che è.
Destinato a essere Re di un ordine nuovo, anche la sua grandezza doveva essere di un genere
diverso: colui che con la sua morte doveva distruggere il regno dell’avidità
doveva fin dal primo istante della sua esistenza disprezzarne il fasto e il
falso splendore. (…)
Soltanto così la misericordia
e la verità han potuto incontrarsi e la giustizia e la pace, ritrovatesi
insieme, si sono scambiate il bacio della riconciliazione (Sal 84,
11).
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