«Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti
cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io
devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva
detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. (Lc 2, 41-52)
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. (Lc 2, 41-52)
Tre giorni
di angoscia, come li definisce Maria.
Seguiti
da vent’anni d’armonia e di pace.
Chi
conosce il segreto di quegli “anni nascosti” di Gesù? Gli anni precedenti quei
tre giorni tormentosi e soprattutto quelli seguenti.
Una
cosa è certa, tutto è stato condiviso nella piccola famiglia: i dubbi sul
concepimento, l’incertezza dell’alloggio a Betlemme, la gioia della nascita, l’oscurità
delle cose udite dai pastori, da Simeone, dai magi; la tragedia dell’eccidio
degli innocenti e la fuga in Egitto; il lavoro quotidiano nella casa di
Nazareth, la crescita lenta del bambino, con i primi passi, le prime parole; il
mistero che avvolgeva la sua persona…
Tutto
troppo grande per essere portato da soli, tutto vissuto insieme, in famiglia.
La
tragedia è quanto la famiglia si sfascia. In un primo momento forse si prova un
senso di liberazione. Ma poi? Come affrontare la vita da soli? Con chi si
condividono gioie e dolori, apprensioni e speranze?
Che
dono grande la famiglia: da invocare, da custodire.
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