lunedì 31 ottobre 2016

Tutti santi, ma come?



Tutti santi, ma come?
È terminata la tre giorni di festa per i 200 anni della fondazione degli Oblati. Al suo culmine, la celebrazione dell’Anno santo della misericordia.
A me il colpito, questa mattina, di dettare un breve pensiero di meditazione su quell’idea e quell’esperienza di misericordia che ha dato vita, 200 anni fa, agli Oblati.
Ho così letto poche righe delle note che sant’Eugenio scrisse in occasione del ritiro che precedette la sua ordinazione sacerdotale. Era estasiato di come Dio si vendicava di lui peccatore: lo invitava a diventare sacerdote; era così che Dio si vendicava, raddoppiando l’amore. Così canta di lui:
«Sei l’amico generoso, che si è dimenticato di tutte le mie ingratitudini: mi aiutarmi con forza come se ti fossi sempre stato fedele».
Poi ricorda le tre parabole della misericordia: il padre che accoglie il figlio minore che era fuggito, il pastore buono che va in cerca della pecora smarrita, il buon Samaritano che si prendere cura dell’uomo ferito:
«Sei il mio tenero padre,
Hai portato questo ribelle sulle vostre spalle
lo hai riscaldato sul tuo cuore, lo hai curato nelle sue piaghe:
mi pare che tu abbia riservato la tua misericordia a me soltanto».
Conclusione: «Amo sprofondarmi nell’oceano della misericordia di Dio… Dio infinitamente misericordioso. Mio Dio, più ricordo dei miei peccati, più ricordo la tua misericordia, perché tu sei il mio Dio!».

Ho concluso con una riga del suo diario, quando ormai Eugenio, vescovo di Marsiglia, è anziano. Uno dei momenti più belli per lui era quando portava il Santissimo Sacramento in processione per le strade della città e dei paesi. Era il momento in cui la confidenza con il Signore si faceva più tenera e intensa. Ecco dunque quanto scrive dopo una di queste processioni:
«Il pensiero dei miei peccati avrebbe dovuto spaventarmi, ma mi sembra che in questi momenti preziosi la misericordia del mio Salvatore assorba ogni paura, ogni terrore e che nel mio cuore ci sia posto solo per la fiducia e per l’amore».
È diventato missionario per essere strumento della misericordia di Dio; ha dato vita ad un gruppo di missionari perché fossero strumenti di misericordia di Dio. Ossia dell’amore di Dio, un amore concreto, vicino, che tutto rinnova, che assimila fino a trasformare il peccatore in amore, rendendolo pienamente figlio di Dio.

Festa di tutti i santi. Appello alla santità.
Come diventare santi? Accogliendo la misericordia di Dio, fino a farsi testimoni di tanto amore, fino a diventare strumenti di misericordia.


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