“Sinodo
è il nome della Chiesa”, una formula che riprende un detto di Giovanni
Crisostomo, richiamato da Papa Francesco nel suo discorso del 17 ottobre 2015,
nel cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi: “Chiesa e sinodo sono sinonimi” perché la
Chiesa non è altro che “il camminare insieme” del Popolo di Dio sui sentieri
della storia incontro a Gesù risorto che viene.
La
parola “sinodo” esprime il cammino (hodós)
insieme (sýn) del Popolo di Dio in
una stessa direzione, nella sequela di Gesù, sotto la guida dello Spirito
Santo, per testimoniare e annunciare il Vangelo. E benché il termine e il
concetto non si ritrovino nel Vaticano II, si può dire che l’istanza della
sinodalità è al cuore dell’opera di rinnovamento promossa dall’ultimo Concilio.
Il
“camminare insieme” (sinodalità) è più ampio e articolato di quello della
“collegialità”. Quest’ultimo (la collegialità) infatti, si riferisce a un
esercizio di governo nella Chiesa (il collegio
episcopale in comunione con il Papa, il vescovo di Roma). La sinodalità,
invece è il camminare insieme dell’intero
Popolo di Dio che in sé comprende e attiva l’esercizio articolato dei
diversi carismi e ministeri, esercitati secondo lo spirito e il metodo della
comunione e del reciproco servizio alla missione.
La
preferenza della Costituzione Dogmatica Lumen Gentium, del Concilio, per la
categoria Popolo di Dio (cf. n.12) esplicita l’uguale dignità dei membri della
Chiesa in virtù del battesimo: tutti figli e figlie di Dio e, per questo, in
Gesù, fratelli e sorelle.
Tra
le altre conseguenze rilevanti viene in evidenza l’essenziale natura di “communio”
che caratterizza l’evento ecclesiale, e manifesta la corresponsabilità di tutti
i cristiani, membri del Popolo di Dio.
Nessun commento:
Posta un commento