Québec, domenica 18 ottobre. Vento diaccio e nevischio, ma
non rinuncio ad una passeggiata in centro città. Vorrei vedere la tomba del
cardinale oblato Villeneuve. Si deve a lui l’inizio degli studi archivistici su
sant’Eugenio che lentamente l’hanno portato alla beatificazione. La cattedrale
è molto bella e raccolta, luminosa. La cripta è tuttavia chiusa e non posso salutare
Villeneuve. In compenso posso pregare un attimo sulla bellissima tomba di
Laval, il primo vescovo del Nord America, che aveva una diocesi comprendente gli
attuali Canada e Stati Uniti. È stato beatificato da Giovanni Paolo II.
Sono andato in cerca di un’altra tomba, quella di p.
Lelièvre, appena costruita come un grande mausoleo, ma anch’essa, domenica pomeriggio,
è chiusa. Leggo allora ancora qualcosa dell’apostolo del Sacro Cuore e degli
operai.
Lo criticavano perché diceva sempre le stesse cose. E lui: “Interessante!
Da quando confesso, ho sempre sentito gli stessi peccati. Cambiate i vostri peccati,
e cambierò i miei Vangeli”.
Un giorno, alla fine della direzione spirituale, un uomo si
sente dire: “Prega forte, perché soffro terribilmente, terribilmente. – Lei è tormentato?
come? – Il Sacro Cuore mi tormenta costantemente per avere anime. Sono
tormentato giorno e notte, è una sete insaziabile. – Padre, io sono pronto a
pregare, ma se è il Sacro Cuore che lo vuole, credo il tormento andrà aumentando
sempre più. – Hai ragione. Se te lo dico, non è per lamentarmi... Un giorno, si
sa, tutto scomparirà, e non rimarrà che Lui. Come saremo felici allora!”.
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