Don
Rua, economo e futuro successore di don Bosco, mette da parte soldi in vista di
una scadenza, lasciando per intanto insoluti alcuni debiti minori, il cui
pagamento può essere dilazionato. Don Bosco invece lo invita a pagare subito i
debiti. Don Rua è atterrito dall'idea di non mettere da parte i soldi in vista
del cospicuo pagamento a cui si dovrà fare fronte tra 15 giorni: “Allora il
Signore provvederà. Incominciamo a disfarci oggi di quanto dobbiamo... E' un
chiudere la via alla Divina Provvidenza il voler mettere in serbo denaro per i
bisogni futuri”: E Don Rua: “Ma la prudenza suggerisce di pensare all'avvenire.
Non abbiamo visto in altre occasioni simili, fra quali impacci noi ci siam
trovati?”. “Ascoltami - riprende Don Bosco. Se vuoi che la Divina Provvidenza
si prenda cura diretta di noi, va' in tua camera, domani metti fuori quanto
hai, si soddisfi tutti quelli che si possono soddisfare, e ciò che accadrà in
seguito, lasciamolo nelle mano del Signore”. Quindi, parlando a tutti i presenti,
continua: “Non mi è possibile trovare un economo che interamente mi assecondi,
che sappia cioè confidare in modo illimitato nella Divina Provvidenza e non
cerchi di ammassare qualche cosa per provvedere al futuro. Io temo che, se ci
troviamo così allo stretto di finanze, sia perché‚ si vogliono fare troppi
calcoli. Quando in questa cosa entra l'uomo. Dio si ritira”.
E'
uno dei criteri che ricorre sovente in Don Bosco: “Siete propriamente uomini
materiali! Non sapete che pel Signore dare un'idea buona ad uno e dargli i
mezzi per realizzarla, è una stessa cosa? Anzi è molto più difficile il creare
questa idea, che dare i mezzi da metterla a compimento! Io tengo questa base in
tutte le mie imprese. Cerco prima ben bene che quella tale opera ridondi a maggior
gloria di Dio ed a vantaggio delle anime: se così è, vo avanti sicuro, ch‚ il
Signore non lascia mancare la sua assistenza; se poi non è quello che io
m'immagino, anzi credo, vada pure tutto in fumo e io sono ugualmente contento”.
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