Con
Martina siamo a Vancouver in viaggio di nozze, ed abbiamo appena finito di
leggere il tuo blog!! Siamo onorati ed emozionati! Che bello!!
Siamo
ancora contentissimi, quasi increduli. È stata una giornata pazzesca!
Indimenticabile! Grazie di aver partecipato nel renderla unica!
Grazie
della tua amicizia e del tuo affetto!
Con la
speranza di vederci presto, ti mandiamo un abbraccio dal Canada,
Benedetto
e Martina
Non ci posso credere,
gli sposini mi scrivono da loro in viaggio di nozze!
Sono proprio loro, “gli
sposi in vespa” (non che siano andati in Canada in vespa!)
Chissà
come vedono Vancouver.
Io la ricordo
una città straordinaria. Vi passai, diretto in Asia, 25 anni fa.
Che impressione trasvolare
le Montagne Rocciose con i picchi innevati e i ghiacciai che si susseguono senza
più finire. Fino all’apparizione improvvisa, quasi d'incanto, della magica
insenatura circondata dai monti e chiusa da isole che accoglie Vancouver e la
custodisce come un gioiello prezioso e segreto.
Nel diario di quei
giorni leggo di essere stato allo Stanley Park: “Ho camminato per due ore in
una autentica foresta. Mi sono dimenticato di essere nella città, non se ne sentono
neppure più i rumori.
E' una foresta autentica, in alcuni punti particolarmente intricata. Gli alberi sono giganteschi. Nel tronco di tronco vuoto di una sequoia possono starci una ventina di persone. Mi sembra il paradiso terrestre. Cammino tutto solo lungo i sentieri, costeggio un laghetto con i castori, torrenti, tutto immerso in abeti, cedri, aceri e le onnipotenti sequoie, mentre gli uccelli mi fanno il concerto. Gli animali, nello loro riserva, sono così ben ambientati nel parco che sembrano allo stato libero: dai canguri agli orsi polari, dai pinguini alle foche. Soprattutto ho dedicato tempo al famoso acquario straordinariamente ricco di ogni specie di pesci e flora marina di tutto il mondo. Non me ne sarei mai andato. Così come non mi sarei mai stancato di ammirare, attraverso i vetri delle gallerie sotterranee, i grandi cetacei, i mammiferi: begulas, killer whales, sea otters, harbours seals...”
E' una foresta autentica, in alcuni punti particolarmente intricata. Gli alberi sono giganteschi. Nel tronco di tronco vuoto di una sequoia possono starci una ventina di persone. Mi sembra il paradiso terrestre. Cammino tutto solo lungo i sentieri, costeggio un laghetto con i castori, torrenti, tutto immerso in abeti, cedri, aceri e le onnipotenti sequoie, mentre gli uccelli mi fanno il concerto. Gli animali, nello loro riserva, sono così ben ambientati nel parco che sembrano allo stato libero: dai canguri agli orsi polari, dai pinguini alle foche. Soprattutto ho dedicato tempo al famoso acquario straordinariamente ricco di ogni specie di pesci e flora marina di tutto il mondo. Non me ne sarei mai andato. Così come non mi sarei mai stancato di ammirare, attraverso i vetri delle gallerie sotterranee, i grandi cetacei, i mammiferi: begulas, killer whales, sea otters, harbours seals...”
Rimasi incantato
dalla città, dalle sue strade, dai laghi, parchi… fino a scrivere: “Credevo che
Ottawa fosse il massimo come città giardino, ma Vancouver supera ogni
immaginazione. Hanno ragione a dire che è la più bella città del Canada”.
Poi la scoperta del
mondo Oblato con le sue varie comunità. “La prima chiesa di Vancouver è stata costruita
dagli Oblati ed è oggi la cattedrale. Il giorno che sono arrivato a Vancouver
giungeva la notizia della nomina del nuovo arcivescovo, un Oblato. Ho visitato
la Chiesa del Sacro Cuore, sempre costruita dagli Oblati come chiesa per gli
italiani e successivamente passata a tutte le nazionalità fino ad essere, oggi,
chiesa degli amerindiani (sono circa 30.000)”.
Infine il 2 giugno
2011: “Corpus Domini. Ho concelebrato nella nostra bella chiesa. Mi ha
impressionato l'ultima persona che mi si e' presentata davanti mentre
distribuivo la comunione; una ragazza tutta sorridente che mi dice: Non posso
ricevere la comunione perché non sono cattolica, ma sono venuta qui in fila con
gli altri perché mi dia almeno la benedizione. Così, non senza un po' di
commozione, l'ho segnata sulla fronte e le ho imposto la mano. Ho capito di più
il valore dell'Eucaristia, che oggi celebriamo”.
Questo qualcosa della
mia Vancouver di 25 anni fa… Chissà quante cose belle ci raccontano gli sposini
quando tornano.
Nessun commento:
Posta un commento