Appena arrivato a Genova per il
matrimonio Santolini (vedi http://fabiociardi.blogspot.it/2014/09/gli-sposi-in-vespa.html), lo sposo mi ha mostrato la foto di tre amici: lo
zio è quello a destra. Tornando, anch’io ho trovato una lettera dello zio
Giovanni, che sembra ispirata alla foto. Mi scrive:
8 maggio 1992.
Carissimo Fabio, Ti scrivo rapidissimamente per ringraziarti per la tua
amicizia, non sai quanto faccia piacere e come possa sostenerti il fatto di
sapere che hai dei fratelli che in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi
momento sono pronti a dare la vita per te. Molte volte che mi sento solo o che
mi sembra che nessuno mi capisca, mi dico, se Paolo o Fabio fossero qui, loro
mi capirebbero, solo il fatto di stabilire questa unità rapida, mi da la forza
di continuare e di dire che ne vale la pena. Non è necessario fare qualche cosa
di speciale, basta cercare di vivere e so che il momento che ci incontriamo,
come è successo ultimamente, ci ritroviamo immediatamente in sintonia anche
senza dire molte parole e senza fare lunghi discorsi. Per questa esperienza
volevo ringraziarti e anche per quello che fai».
La lettera termina con queste parole:
Oggi è il decimo anniversario della mia ordinazione, questa mattina ho
pregato che il Signore mi tenga sempre una mano sulla testa e che possa essere
sempre fedele ai doni immensi che mi ha dato. Voglio continuare a donare la
vita per I'Ut onmes e per I'ideale. Prega per me. Giovanni
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