Cammino
di Dio verso l’uomo, cammino dell’uomo verso Dio. Arriverà l’incontro?
In
cammino verso Gerusalemme, Gesù giunge alle porte di Gerico. Zaccheo il
pubblicano “cercava di vedere quale fosse Gesù” e per la sua bassa statura
corre in avanti e, “per poterlo vedere”, sale su un sicomoro. Quando Gesù
giunge sul luogo, alza lo sguardo e gli dice: “Zaccheo, scendi subito, perché
oggi devo fermarmi a casa tua”. Egli scende “in fretta scese” e lo accoglie
“pieno di gioia” (Lc 19, 1-10).
Un
solo pensiero guida Zaccheo: il desiderio di vedere Gesù. È mosso
dall’inquietudine, dal disagio interiore. Ha i soldi e si sente vuoto, non gli
bastano a colmare il cuore, anzi lo inaridiscono. È insoddisfatto, ma non
rassegnato. Ed eccolo sull’albero. È curiosità la sua o una segreta ricerca di
felicità, il desiderio sincero di un incontro che cambi la vita? Zaccheo: un
modello di ricerca, anche se espressa in maniera un po’ goffa e comica: un
rispettabile funzionario dello stato arrampicato su un albero come un bambino.
È
un caso che Gesù alzi lo sguardo? Non è un segno che anche lui è mosso dal
desiderio di incontrarlo? Sembra essere passato da Gerico soltanto alla ricerca
del peccatore che vuole liberare dalla zavorra dei beni materiali. È sua
l’iniziativa dell’incontro. Alza lo sguardo e trova la pecorella smarrita, che
rimprovera, ma prende sulle sue spalle,
il figlio prodigo che accoglie senza rinfacciargli il male fatto e senza
chiedergli di restituire il mal torto. “Zaccheo, scendi subito”: vuole
accorciare le distanze, eliminarle, ed ha fretta dell’incontro. “Perché oggi
devo fermarmi a casa tua”. Il cammino di ricerca s’arresta, il luogo d’incontro
è stato trovato.
È
una ricerca reciproca, per appagare il desiderio che spinge l’uno verso
l’altro, per poter sedere a casa insieme, attorno alla stessa tavola. L’attesa
alla porta – “sto alla porta e busso” – non è stata vana. Non è stata vana
neppure l’attesa del Dio che passa.
L’incontro
è frutto di un desiderio e di una ricerca reciproci, come sa bene Paolo. Si
lancia verso Cristo perché ha scoperto che Cristo per primo s’è slanciato verso
di Lui: “mi sforzo di correre per conquistarlo,
perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo… dimentico del
passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al
premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù” (Fil 3, 12-14).
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