La mostra, dal titolo “La Parola del
Signore è diretta alle Nazioni”, spazia su tutti i continenti e mostra come
essa, lungo i secoli, è penetrata in tutte le culture ed è stata tradotta integralmente
in 513 lingue e parzialmente in 2.304.
Non si può tradurre invece il Corano
e i buddisti pregano in pali, senza poter capire quella lingua ormai morta.
Perché si può invece tradurre la
Bibbia in tutte le lingue? Prima di tutto perché è già stata scritta in due e
non in una sola! E poi in nostro Dio si è fatto uomo, ha cambiato il suo stato,
da divino e umana, adattandosi a noi. Così la sua parola può adattarsi a tutti
i popoli, a tutte le lingue. È bello vedere che Dio parla tutte le lingue, si
fa veramente tutti a tutti.
Peccato che nella mostra mancano le
bibbie scritte dai nostri Oblati in alcuni lingue rare come il Cri o l’Inuit.
Ci penseremo alla prossima edizione.
Mi colpisce sapere che Bibbia e Corano sono molto differenti in questo fatto della fissità monumentale ,come un blocco marmoreo del testo islamico e la profonda vitalità e umanità della Bibbia che è "per l'uomo " donata senza riserve alla nostra vita quotidiana. Sono felice di avere la Bibbia come parola di Dio .Pierangela
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