A Vitorchiano la trappa è da appena sessant’anni. Il paese c’è invece dal tempo degli Etruschi, issato su una rupe di peperino, a strapiombo su burroni profondi e circondato da boschi di castagni e querce. Visto da sotto, dove si snoda un sentiero che lo costeggia, sembra la continuazione naturale delle rocche che salgono su verso il cielo.
Si
accede al piccolo borgo medievale, cinto da mura, e particolarmente curato, da
un'unica porta che un tempo aveva il suo ponte di legno che la legava
all’esterno e insieme la preservava inaccessibile.
Le case di pietra, dislocate lungo un intrigo di stradine e piazzette disegnati in maniera fantasiosa, sono ornate di fiori. Molte sono costruite direttamente sui macigni scoscesi. Lungo la strada perimetrale, tra una casa e l’altra si affacciano terrazzi e ringhiere, quasi finestre spalancate sul verde panorama d’intorno. Sono scenari etruschi fermati nel tempo. Sembra di entrare in una fiaba.
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