martedì 24 giugno 2014

San Giovanni, che delusione


24 giugno, festa di San Giovanni Battista, patrono di Roma.
La festa aveva inizio la notte prima, la notte più breve dell'anno. La notte delle streghe, che si davano appuntamento nei pressi della basilica per un grande Sabba, chiamate a raccolta dai fantasmi di Erodiade e Salomè, dannate per aver causato la decapitazione di san Giovanni.
Da tutti i rioni, al lume di torce e lanterne, i romani andavano a San Giovanni in Laterano per pregare il santo. Venivano con trombette, campanacci, tamburelli e petardi per impaurire le streghe, affinché non potessero cogliere le erbe utilizzate per i loro incantesimi, e per mangiare le lumache nelle osterie e nei baracchini allestiti sulla piazza
Il giorno di san Giovanni poi, dopo la messa del papa e dopo che dalla loggia aveva lanciato monete d’oro e d’argento, c’era il pranzo in piazza con i parenti.
Ormai le cose sono cambiate, ma la festa, con il palco per le canzoni romane, era sempre rimasta.
Ieri sera sono andato. Che delusione. Neppure le solite bancarelle di una volta. Non si vende più neppure l’erba di san Giovanni!
La piazza è stata affittata a “Sinistra e Libertà” di Vendola, e della festa di san Giovanni neppure l’ombra.
Una signora si lamentava: neppure nei ristoranti attorno c’è più una lumaca…
La basilica di san Giovanni era aperta, ma deserta.

Non si possono abbandonare così le tradizioni di una volta che mantenevano sempre una certa coesione tra la gente. C’è pericolo che tornino le streghe…

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