Questo nobile e
zelantissimo vescovo meritò bene di essere collocato tra i benemeriti del
movimento di rinascita missionaria dei tempi moderni, emulo di quei sacerdoti e
prelati che sentirono battere nel loro petto il palpito della Chiesa
universale. E l'Istituto da lui fondato nel 1826 è ora un albero robusto i cui
rami si distendono sopra due continenti, adattandosi al clima rigido delle
regioni artiche, come a quello torrido dell'equatore. (Giovanni XXIII, 21
maggio 1961)
Siatene molto fieri, esultate di gioia! Eugenio de
Mazenod era un appassionato di Gesù Cristo e tutto dedito, senza riserve, alla
Chiesa! Questo Pastore e Fondatore, testimone autentico dello Spirito Santo,
lancia a tutti i battezzati e a tutti gli apostoli di oggi un appello fondamentale:
lasciatevi invadere dal fuoco della Pentecoste e conoscerete l’entusiasmo
missionario. (Paolo
VI, 19 ottobre 1975)
Eugenio de Mazenod fu uno di quegli apostoli, che
prepararono i tempi moderni, i tempi nostri. Annunciare Cristo per lui significò
diventare in pieno l’uomo apostolico di cui ogni epoca ha bisogno, dotato di
quel fervore e di quello zelo missionario che a poco a poco lo configurano al
Cristo risorto. Egli guidava i fedeli ad accogliere Cristo con fede sempre più
generosa, perché vivessero pienamente la loro vocazione di figli di Dio. Il suo
influsso non si limita all’epoca in cui egli visse, ma continua ad agire anche
sul nostro tempo. Infatti il bene compiuto in virtù dello Spirito Santo non
perisce, ma dura in ogni “ora” della storia. Ne siano rese grazie a Dio! (Giovanni Paolo II, 3 dicembre 1995)
L’augurio di san
Giovanni Paolo II agli Oblati: Vi incoraggio a perseverare in una rinnovata unione fraterna, secondo la
volontà del santo Fondatore, il quale pensava all’Istituto come ad una famiglia,
i cui membri formano un cuor solo ed un’anima sola. (24 settembre 2004)
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