Dal 21 (festa di sant’Eugenio) al 29 maggio (festa del beato
Gérard) ogni anno preghiamo per le vocazioni. Poteva esserci un momento
migliore per essere invitato dal Serra International, il Club che ha come
finalità proprio la promozione e il sostegno delle vocazioni?
L’invito è venuto nientemeno che dal Club 534, di Prato, e
l’incontro si è svolto nel seminario. Così mi sono trovato di nuovo a pregare
nell’antica abbadia olivetana e a cenare nello storico refettorio, che ho
lasciato quarant’anni fa. Un tuffo in un passato che ricordo con tantissimo
affetto.
A persone attente e motivate ho raccontato le mie storie
cubane e dialoghi sulla Bibbia che ho tenuto nell’isola. Ho raccontato anche la storia vocazionale di Carlos, medico, militante
nel partito, ateo convinto, che non aveva mai messo piede in una chiesa. In
famiglia tutti come lui. La mamma, dopo la storica visita di Giovanni Paolo II,
si converte e inizia a frequentare la chiesa. Più tardi nella cattedrale de L’Avana,
grazie all’apertura portata dal papa, si tiene la prima nazionale del Gesù di
Zeffirelli, a quasi trent’anni dalla sua edizione.
La mamma di Carlos chiede al
figlio di accompagnarla a quella proiezione, un evento per la città de L’Avana.
Carlos rimane incantato dalla figura di Gesù: «Se fosse vero, lo seguirei», si
dice. Ma sa che è soltanto una bella storia inventata, come sempre accade nel
cinema. Un giorno incontra il confessore della mamma. Parlano a lungo
dell’esistenza di Dio, rimane convinto dalle argomentazioni e arriva la conversione. Una
volta battezzato, decide di seguire Gesù, come avrebbe voluto fare “se fosse
realmente esistito”: ora sa che è esistito ed è vivo! Carlos è appena diventato
prete e il figlio di undici anni gli serve messa...
Ad ascoltarmi, altre ai “serrani”, otto seminaristi della
diocesi di Prato. Otto, per un piccola diocesi come Prato sono un vero
miracolo! Gesù continua a chiamare, qui come a Cuba.
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