L’invito è venuto nientemeno che dal Club 534, di Prato, e
l’incontro si è svolto nel seminario. Così mi sono trovato di nuovo a pregare
nell’antica abbadia olivetana e a cenare nello storico refettorio, che ho
lasciato quarant’anni fa. Un tuffo in un passato che ricordo con tantissimo
affetto.
A persone attente e motivate ho raccontato le mie storie
cubane e dialoghi sulla Bibbia che ho tenuto nell’isola. Ho raccontato anche la storia vocazionale di Carlos, medico, militante
nel partito, ateo convinto, che non aveva mai messo piede in una chiesa. In
famiglia tutti come lui. La mamma, dopo la storica visita di Giovanni Paolo II,
si converte e inizia a frequentare la chiesa. Più tardi nella cattedrale de L’Avana,
grazie all’apertura portata dal papa, si tiene la prima nazionale del Gesù di
Zeffirelli, a quasi trent’anni dalla sua edizione.
Ad ascoltarmi, altre ai “serrani”, otto seminaristi della
diocesi di Prato. Otto, per un piccola diocesi come Prato sono un vero
miracolo! Gesù continua a chiamare, qui come a Cuba.
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