lunedì 13 marzo 2023

Via Valnerina, luogo "carismatico"

 

Le mie visite ai luoghi “carismatici” di Roma mi portano sempre in siti pieni d’arte, dalle basiliche a nascoste stanze affrescate. Oggi invece siamo stati in un comune appartamento, in un palazzo come tanti, in un quartiere come tanti… Il quartiere è detto “africano” perché le strade portano nomi di città e di nazioni africane. A cominciare dalla stazione della metro B dove siamo scesi: Stazione Libia. E qui ecco la prima sorpresa: davanti alla biglietteria una targa, in alto, ricorda la dedica della stazione: “Roma Capitale dedica questa stazione a Chiara Lubich (1920-2008) fondatrice del Movimento dei Focolari cittadina onoraria di Roma da dove ha diffuso nel mondo l’ideale della fraternità universale. S.P.Q.R. 14 marzo 2013”. E noi 10 anni dopo eccoci qui, in visita all’appartamento dove lei ha vissuto dal 1955, per un decennio, e dove è tornata tante altre volte negli anni successivi.

Non ci sono affreschi o stucchi o statue come negli altri luoghi che visito, ma è comunque un luogo “carismatico”. Un appartamento come tanti, eppure c’è una minuscola cappellina che assicurava e assicura la presenza costante di Gesù nell’Eucaristia.

In quella cappellina tante esperienze meravigliose. Come quando il 5 marzo 1958 scrisse una famosa pagina: “Il tempo mi sfugge veloce, accetta la mia vita, Signore! Nel cuore ti tengo, è il tesoro che deve informar le mie mosse. Tu seguimi, guardami, è tuo l’amare: gioire e patire. Nascosta nel tuo tabernacolo vivo, lavoro per tutti. Il tocco della mia mano sia tuo, sol tuo l’accento della mia voce…”.

Lì il pensiero della morte, che le pareva vicina, non la lasciava in pace: 

Mi sembrava che, se Dio mi avesse chiamato presto a Sé, non avrei potuto presentarmi a Lui con quella santità che Egli si aspettava”. Allora le chiede una spinta decisiva verso la santità. Proprio in quella cappellina “Il Signore mi invitava a concludere la mia vita come l’avevo iniziata, facendone una corsa nell’amare solo Lui. (…) mi era parso che Gesù abbandonato stesso mi ripetesse: «Ma se non mi ami tu, chi mi amerà?», sottintendendo che Egli abbandonato si era svelato a me per prima, come se da venti secoli avesse puntato su di me”.

Ed è ancora qui che, poco più di un mese prima di lasciare l’appartamento per trasferirsi a Rocca di Papa, che scrive quella pagina di diario che ho riportato pochi giorni fa sempre sul blog: “Qualcuno mi chiama con veemenza in fondo all’anima ad unirmi a Sé. Sei Tu, mio Dio, al cui pensiero anche in mezzo a Via Veneto, a Corso d’Italia, dovunque, mi si commuove l’anima fino nel profondo. E c’è un’oasi in essa, che m’attira come l’unico regno di pace, d’amore... ma così diversa, così diversa dal resto! Mi chiami, mi richiami, mi attiri, mi vuoi!”.

E così i quattro amici, hanno pensato di festeggiare l’anniversario della partenza di Chiara per il cielo visitando il suo appartamento in via Valnerina…

1 commento:

  1. Grazie, l'Ideale di Chiara mi ha riportato sulla giusta strada, la strada di Gesù.

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