2 aprile 2005. L'indimenticabile Giovanni Paolo II ci lascia per il cielo. Sono tanti i momenti che lo legano agli Oblati. Uno fra tutti.
Sembra che quest’anno gli Oblati chiudano la
comunità di via Bravetta a Roma e lascino la parrocchia del SS. Crocifisso a
loro affidata nel lontano 1957. E' dunque d'obbligo quest'anno ricordare – per l’ultima volta – la visita di papa Giovanni Paolo II
a quella comunità e a quella parrocchia, il 14 marzo 1982, 41 anni fa.
Una giornata indimenticabile, organizzata soprattutto
da p. Nino, allora viceparroco da appena un anno e oggi ultimo parroco. L’incontro
con la gente non poteva essere più caloroso, così come fu affettuosissimo il
suo intrattenersi in casa nostra, con tutta la comunità.
La vigilia, come era sua abitudine, aveva invitato il
parroco, p. Ferdinando Castaldi, e alcuni collaboratori a pranzo da lui. La
domenica pomeriggio, appena arrivato in parrocchia, alle 16.00, si era fermato una mezz’ora
con le persone per salutarli ad uno ad uno. Poi in chiesa, strapiena di
bambini: ha parlato con essi, li ha accarezzati, li ha interrogati, ha cantato con
loro…
Alle 17.00 al campo sportivo per la celebrazione
eucaristica: un sole splendente dopo giorni di pioggia.
Dopo la messa gli incontri con i vari gruppi nelle sale
parrocchiali. Tra gli altri i chierichetti, i catechisti, religiose e religiosi
delle comunità presenti in parrocchia…, visita al convento delle Carmelitane.
Infine in casa dagli Oblati… Ed è proprio il caso di dirlo… c’ero anch’io! Ma c’era
anche p. Giovanni Santolini, p. Paolo Archiati, p. Santino, p. Angelo…
L’omelia, nella terza domenica di Quaresima, metteva giustamente
al centro Cristo e Cristo crocifisso: «In queste parole della lettera ai
Corinzi, Paolo di Tarso pronunzia il suo messaggio apostolico. “Noi predichiamo
Cristo crocifisso” che è “potenza e sapienza di Dio”… Oggi mi avviene di
visitare la parrocchia del “santissimo Crocifisso”. Lo faccio, come Vescovo di
Roma, per amore alla vostra comunità e con profonda venerazione per Cristo
Crocifisso. La vostra Parrocchia non rispecchia forse, già con lo stesso nome,
il messaggio di Paolo ai Corinzi, e quindi a tutti i cristiani, a tutti gli
uomini? Parrocchia del “santissimo Crocifisso”! (…) Ognuno guardi il Crocifisso
e pensi che anche per lui c’è sempre il “caro prezzo”. A tale prezzo, infatti,
siamo comprati mediante la Croce!».
Poi il saluto a tutti: «Porgo prima di tutto il mio
saluto riconoscente al Cardinale Vicario, al Vescovo responsabile di questa
Zona della diocesi, al Parroco, Padre Ferdinando Castaldi, ed ai suoi
collaboratori, tutti appartenenti alla Congregazione dei Missionari Oblati di
Maria Immacolata e approfitto di questa circostanza per salutare il Superiore
Generale della Congregazione. Saluto poi con grande gioia le 5.000 famiglie
componenti la parrocchia».
Infine l’esortazione conclusiva: «La mia esortazione,
carissimi fedeli, non può essere che una e semplice: assecondate le iniziative
dei vostri sacerdoti! Esse coprono l’intero anno liturgico e intendono
raggiungere ogni ceto di persone: dalla settimana per i bambini della Prima
Comunione a quella dei ragazzi della Cresima; dalla preparazione dei genitori
per il Battesimo dei figli a quella dei fidanzati per il matrimonio; dagli
incontri di catechesi per i giovani a quelli per gli adulti; dalla pastorale
della famiglia a quella per i malati; dalla cura per le Vocazioni all’attività
liturgica. È un piano di lavoro assillante, in cui i vostri sacerdoti impegnano
tutto il loro tempo, l’intera loro vita! Molto validi ritengo il “cammino di
preparazione alla Cresima”; la “Scuola per i Catechisti” e la “Settimana
Biblica”: sono mezzi importanti, specialmente oggi, per approfondire in modo
globale ed esauriente la vostra fede per viverla poi con coerenza e coraggio
nella società moderna. Partecipate con spirito di autentica dedizione alle
attività parrocchiali, per essere e sentirvi sempre più cristiani convinti, lieti
e fervorosi, aperti alla carità ed all’aiuto reciproco».
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