La fede si è trasmessa di
generazione in generazione per 200 anni. Non con i libri, ma con la vita, e passa di padre e
madre nei figli… Se oggi noi crediamo è perché la fede ci è stata trasmessa da
chi l’ha ricevuta a sua volta, l’ha vissuta, l’ha testimoniata.
Passa anche attraverso il racconto dei
testimoni della fede, i santi, i grandi che hanno vissuto l’eredità ricevuta e
hanno saputo farla fruttare. Il loro esempio e il loro insegnamento ci aiutano
a capire come vivere il patrimonio della fede, che solo dà senso pieno alla
nostra vita.
P. Giovanni Santolini era consapevole che la sua vita costituiva come l’ultimo anello di una lunga ininterrotta catena di testimoni e gli era nato il desiderio di trasmettere a propria volta l’insegnamento di Gesù… agli Indiani del Canada!, come scrive verso al termine della sua prima formazione, il 22 maggio 1981. Quella sera ha l’impressione di ascoltare il grido della Chiesa che gli dice: «senza di te, il lavoro che generazioni di Oblati hanno fatto non giungerà mai a pienezza, manca solo un ultimo anello, quello che ha la capacità e la forza di dare la Chiesa in mano agli Indiani. Questo anello, questo seme che vuole andare a marcire per portare frutto, questa sera nell’Eucaristia ho sentito che potevo essere io».
Chi
prende in mano l’eredità di p. Giovanni Santolini? Che porta avanti il suo
ideale missionario? Saremo capaci di trasmettere a nostra volta, come p.
Giovanni e con p. Giovanni, quanto abbiamo ricevuto per costruire la Chiesa e
contribuire alla continuazione del cristianesimo nella storia?
Il
25 marzo a Genova nasce l’Associazione Amici di Padre Giovanni Santolini. con questo questo obiettivo: fare in modo che
la fiaccola dell’amore, la luce della Chiesa, la passione missionaria che ha
animato p. Giovanni, passi di mano in mano, rimanga accenda e infiammi nuovi
cuori. Di generazione in generazione!
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