sabato 24 settembre 2022

Nessuno ci sia indifferente

L’uomo ricco di cui parla la parabola non è cattivo. Non fa niente di male. Conduce una vita tranquilla, pacifica, godendosi le ricchezze accumulate: veste bene, organizza banchetti... Non compie angherie contro il povero, non gli fa del male. Infatti gli è del tutto indifferente, lo ignora completamente. Per lui è come

se non esistesse. La ricchezza l’ha accecato e lo rende incapace di accorgersi della miseria e della solitudine in cui vive Lazzaro. Il quieto benessere l’ha ridotto peggio di una bestia. Almeno i cani si accorgono del povero e gli leccano le piaghe. Il ricco è fortunato, stimato, onorato nel suo ambiente: è qualcuno. Il povero è socialmente qualificato, non conta niente: è nessuno.

Agli occhi di Gesù è tutto il contrario. Ha un modo diverso di valutare persone e situazioni. Per lui il ricco non vale niente, nel suo racconto non gli dà nemmeno un nome: una nullità. Si credeva ed era ritenuto chissà chi e si ritrova all’inferno. Il povero invece Gesù lo chiama per nome, Lazzaro, un nome che rimarrà nei secoli a ricordare il suo amore di predilezione per i piccoli, i poveri, gli ammalati, gli scartati. E soprattutto gli dà il paradiso. Questi è consolato, quello è tormentato. La situazione si è rovesciata.

Gesù sovverte i comuni modi di considerare. Proclama beati i poveri e lanci guai ai ricchi. Rivaluta chi è squalificato e svaluta chi è stimato, innalza gli umili e rovescia i potenti, ricolma di beni gli affamati e manda i ricchi a mani vuote.

Com’è facile anche per noi tenere in considerazione le persone ragguardevoli, omaggiare i grandi, essere ossequienti verso chi è influente. Com’è facile scartare i poveri, evitare gli ignoranti, rimanere indifferenti davanti a chi soffre, ignorare chi ha bisognoso di aiuto e non sa neppure chiedere per timore, incapace di far valere i propri diritti.

Dobbiamo proprio capovolgere il nostro modo di pensare e di agire, imparare a conoscere, a essere vicino, e chiamare per nome, con affetto, i lazzari che incontriamo. Che nessuno mai ci sia indifferente.

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