Gesù elogia l’amministratore disonesto non per la
disonestà, ma per l’intraprendenza. Davanti a una situazione difficile –
licenziato in tronco – non si scoraggia, escogita subito un piano efficace e
con decisione si dà da fare per metterlo in atto. Così anche noi davanti alle
prove personali, ai problemi sociali, alle difficoltà che si oppongono
all’annuncio del Vangelo.
Non è facile essere cristiani coerenti, affrontare
situazione che ci superano. Che fare, allora? Rassegnarsi alla mediocrità?
Arrendersi impotenti davanti al dilagare del male? No, non possiamo darci per
vinti. Guarda con quanto accanimento e creatività i «figli delle tenebre»
perseguono i loro fini. Perché per arricchirsi, aver successo, raggiungere il
potere loro le inventano di tutte e noi per il Regno di Dio, in noi e tra noi,
siamo così titubanti, in posizione di difesa, incapaci di creatività e audacia?
Allora dobbiamo fare come loro? No. Lo stile è tutto diverso, ma la creatività e l’intraprendenza devono essere pari.
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