Se il fuoco dell’amore di Dio ci ha
infiammati, non possiamo non infiammare chi si sta attorno. Il fuoco, per
alimentarsi, ha bisogno di incendiare. «Fuoco sono venuto a portare sulla terra
– ha detto Gesù – e come vorrei che fosse già acceso» (Lc 12, 48). Anche
noi come lui. Vuole che anche noi, come lui, siamo luce che brilla e illumina
(cf. Gv 1, 9; Mt 5, 15).
Se abbiamo scoperto che Dio è Amore, non
possiamo non annunciarlo a tutti e ripetere: “Dio ti ama, immensamente, pazzamente,
fino a dare la vita per te: si prende cura di te perché tu per lui sei tutto…
Hai un Padre!”. L’evangelizzazione è l’annuncio della grande scoperta, della buona
notizia: “Dio è Amore”!
Nella sua prima lettera è l’apostolo
Giovanni a dare il grande annuncio: “Dio è Amore”. E subito mostra che questa
verità va condivisa con tutti: «Ciò
che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto
con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani
hanno toccato, ossia il Verbo della vita… noi lo annunziamo anche a voi, perché
anche voi siate in comunione con noi»
(1 Gv 1,1-4).
Per il discepolo prediletto l’annuncio è la
condivisone dell’esperienza vissuta con il Signore. Non afferma un credo
astrato (Chi è Dio?), ma il frutto del rapporto personale con Gesù, dal quale
ha appreso cos’è l’amore vero, chi è l’amore vero (Chi è il Dio che ho incontrato).
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