In un recente studio
su Charles de Foucauld apparso su “Claretianum” Mariella Carpinello ricorda gli
ottimi studi pubblicati su di lui, soprattutto in occasione del centenario
della morte (1916).
Poi continua: “Senza fare
un confronto sul piano del valore documentario, storico o spirituale, si può dire
che la biografia per eccellenza resta la prima, quella a firma di René Bazin”.
Fu il libro che lo fece conoscere al mondo intero e che attirò subito quei
discepoli che in vita aveva atteso invano. La stessa sr. Magdalein Hutin, subito
dopo la lettura della biografia, si trasferì nel Sahara e fondò le Piccole
Sorelle di Gesù.
È un libro che, pubblicato
ad appena cinque anni dalla morte di de Foucauld, deve avere avuto innumerevoli
edizioni (in italiano è stato edito dalle Paoline nel 2005).
Dall’alienazione
della biblioteca ho salvato anche quest’opera, nella ristampa del 1925. Un’opera
dal valore commerciale irrilevante, ma averla tra mano mi ha invitato subito a
leggerla, e si legge d’un fiato, come un romanzo sia per la forma – Bazin è un
grande scrittore, sia soprattutto per la storia – de Foucauld è un grande
santo.
La sto leggendo con a
fianco un’altra opera, un album di fotografie, pubblicato nel 1957, edito dalle
Èditions du Chalet, la casa editrice degli Oblati francesi; un libro curato da
padre Servel. Vi sono ritratti luoghi e persone del mondo di de Foucauld. Così
il libro di Bazin si popola di immagini che rendono più vivo e reale il
racconto.
Ci sono voluti molti
anni prima che fosse riconosciuta dalla Chiesa la santità di Charles de
Foucauld, perché la sua vita è troppo originale. Ma neanche tanto, è
semplicemente evangelica. Il fatto è che il Vangelo è sempre originale e la sua
attuazione alla lettera crea sempre scompiglio…
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