venerdì 4 settembre 2020

Libri d'estate: Quel Vangelo che crea scompiglio


In un recente studio su Charles de Foucauld apparso su “Claretianum” Mariella Carpinello ricorda gli ottimi studi pubblicati su di lui, soprattutto in occasione del centenario della morte (1916).
Poi continua: “Senza fare un confronto sul piano del valore documentario, storico o spirituale, si può dire che la biografia per eccellenza resta la prima, quella a firma di René Bazin”. Fu il libro che lo fece conoscere al mondo intero e che attirò subito quei discepoli che in vita aveva atteso invano. La stessa sr. Magdalein Hutin, subito dopo la lettura della biografia, si trasferì nel Sahara e fondò le Piccole Sorelle di Gesù.

È un libro che, pubblicato ad appena cinque anni dalla morte di de Foucauld, deve avere avuto innumerevoli edizioni (in italiano è stato edito dalle Paoline nel 2005). 
Dall’alienazione della biblioteca ho salvato anche quest’opera, nella ristampa del 1925. Un’opera dal valore commerciale irrilevante, ma averla tra mano mi ha invitato subito a leggerla, e si legge d’un fiato, come un romanzo sia per la forma – Bazin è un grande scrittore, sia soprattutto per la storia – de Foucauld è un grande santo.
La sto leggendo con a fianco un’altra opera, un album di fotografie, pubblicato nel 1957, edito dalle Èditions du Chalet, la casa editrice degli Oblati francesi; un libro curato da padre Servel. Vi sono ritratti luoghi e persone del mondo di de Foucauld. Così il libro di Bazin si popola di immagini che rendono più vivo e reale il racconto.

Ci sono voluti molti anni prima che fosse riconosciuta dalla Chiesa la santità di Charles de Foucauld, perché la sua vita è troppo originale. Ma neanche tanto, è semplicemente evangelica. Il fatto è che il Vangelo è sempre originale e la sua attuazione alla lettera crea sempre scompiglio…

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