Con la parabola dei vignaioli Gesù vuol farci
capire che Dio ha un suo modo di ragionare diverso dal nostro. La prima lettura
della domenica ci mette già in guardia, con l’affermazione ripetuta più volte
che le vie di Dio – ossia il suo modo di comportarsi – non sono le vostre vie,
i suoi pensieri non sono come i nostri pensieri. Sono lontani tra loro come il
giorno e la notte (il cielo e la terra, dice Isaia).
Nella mia lettura del Vangelo di oggi l’occhio cade però da un’altra parte, su due parole: “li mandò” e “andate”. Forse sono condizionato dal fatto che la comunità vuole che ricordi i miei 50 anni di oblazione e io sono un operaio della primissima ora!
Forse
quando chiama i primi è interessato alla sua vigna, ma a mano a mano che passano
le ore è interessato sempre più al bene degli operai che al bene della sua
vigna.
È bello
essere scelti, chiamati, mandati. Si fida di noi. Siamo alle sue dipendenze. E una volta arrivati nel campo ci troviamo accanto generazioni e generazioni di santi e martiri, di uomini grandi e piccoli che ci hanno preceduti, che hanno lavorato ben prima di noi...
E alla
fine paga, indipendentemente dal lavoro fatto: è troppo!
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