Poco distante, al foro Italico, a
centinaia si ergono statue nude e muscolose di atleti. Creano una scenografia
mozzafiato, ma sembra non abbiano anima, o almeno non hanno parole per dirla. Il Cristo
accanto al Ponte Milvio è massiccio e una veste amplissima ne nasconde i muscoli.
Ma ha un messaggio che attraversa la storia, quell' “Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”, capaci di orientare la orienta verso la sua meta, il suo compimento.
Lunedì inizierà l’autunno.
Approfitto degli ultimi giorni dell’estate calda per qualche passeggiata. 12,
13 chilometri in luoghi silenziosi come i lungo Tevere, sui camminamenti a
livello del fiume, o su per Monte Mario.
Da Ponte sant’Angelo a Ponte
Milvio il cammino è accompagnato dagli alberi che crescono sulla riva, dell’affacciarsi
dei palazzi su in alto, lungo i viali, da vogatori in canoa, da pochi ciclisti.
I ponti raccontano la storia.
Il ponte Duca d’Aosta
collega il quartiere Flaminio al Foro Italico, una volta Foro Mussolini. È elegante,
a una sola arcata, bianchissimo. Davanti la stele di Mussolini, che reca ancora
il suo nome e l’appellativo di Dux. Forse è l’unica memoria rimasta di lui. La
storia non si cancella. O anche il voler cancellare la storia, come i fasci
tolti dall’obelisco, segna un’altra pagina di storia. In quel nome rimasto e in
quei fasci aboliti, il succedersi dell’intricato cammino della nostra umanità.
Più avanti, a Ponte
Milvio la storia è una sovrapposizione di storie, dalla battaglia tra
Costantino e Massenzio alla difesa della Repubblica romana, quando Garibaldi fece saltare il ponte per arrestare l’avanzata dei francesi, fino ai lucchetti che oggi
gli innamorati lasciano in segno d’una storia d’amore che vorrebbero non
finisse mai.
Lasciare che le
storie si raccontino. E proprio lungo il fiume: il suo corso silenzioso e
costante ricorda che tutto passa.
Accanto a Ponte
Milvio, da una ventina d’anni, sta una nuova statua di Cristo, in
bronzo (ce n'ha già una sul ponte, da secoli). Chi l’ha messa? Perché? Resta un mistero. Ormai è lì, provvisoria per
sempre, e sul suo basamento una sua frase scolpita nel marmo: “Amatevi l’un l’altro
come io ho amato voi”.
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