Google ha cambiato le impostazioni del blog. Per adesso riesco ancora ad usare la vecchia versione, ma da fine mese il cambiamento sarà irreversibile. Certamente l’dea sarà stata quella di migliorare. A me invece risulta più difficile e mi verrebbe voglia di mollare.
Poi però vedo che gli Oblati del Sahara hanno letto i miei post su de Mazenod e de Foucault e mi scrivono: “De hecho hay sus paralelismos y diferencias que marcan su espiritualidad. Aquí en el Sáhara, como hijos de san Eugenio, no renunciamos a enriquecer nuestro carisma con la herencia de Foucauld en medio del pueblo del Islam”.
A proposito di Marino Josè Damián mi scrive: “Quella porta della casa suscita in me tanti bei ricordi di incontri con Dio attraverso delle realtà e delle persone molto concrete. Quella era la porta della mia casa...”
Un altro mi chiede dove può trovare il mio libro “Quel che resta delle parole”. Ma se ne ho fatte 20 copie! Se mi manda un indirizzo email posso mandargli il pdf.
Un ignoto lettore, vedendo la foto nella quale leggo il Passio in san Pietro insieme a Celso e Rino, mi domanda: “La foto con San Paolo VI fu scattata in occasione della domenica delle palme o del Venerdì Santo?”. Domenica delle palme naturalmente.
Non parliamo del fiume di commenti che mi sono giunti da una folla anonima riguardo al post su padre Bonaventura (che ha avuto 6.591 visite!).
Forse continuo, anche se postare le foto sarà un disastro… Comunque metterne una non è poi così difficile. Per questa volta basterà una di domenica scorsa, quando nel pomeriggio ho visitato Sara in Sabina.
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