Ogni giorno mi giunge
una email con il vangelo della liturgia e un breve commento di un padre della
Chiesa o di un santo.
A volte si tratta di
commenti molto distanti da quelli degli esegeti moderni, eppure hanno un loro
fascino, come quelli di sabato scorso e dell’8 settembre.
Sabato abbiamo letto
il Vangelo di Gesù che si dichiara padrone del sabato.
Ed ecco l’originale
interpretazione di Macario l’Egiziano (IV secolo):
“Dio prescriveva a
tutti di riposarsi e di non svolgere alcun lavoro il giorno del sabato. Ma quel
giorno era un simbolo e un'ombra del vero sabato, che è concesso all'anima dal
Signore. (...)
Il Signore, infatti,
chiama l’uomo al riposo dicendogli: «Venite a me, voi tutti che siete
affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28). E a tutte le anime che si
fidano di lui e si avvicinano a lui, dà il riposo, liberandole da pensieri
fastidiosi, opprimenti e impuri. Così, esse cessano completamente di essere in
balìa del male e celebrano un vero sabato, delizioso e santo, una festa dello
Spirito, con indicibile gioia e felicità. Rendono a Dio un culto puro, a lui
gradito poiché procede da un cuore puro. Questo è il sabato vero e santo.
Anche noi, allora,
supplichiamo Dio di farci entrare in questo riposo, di tralasciare i pensieri vergognosi,
cattivi e vani, affinché possiamo servire Dio con cuore puro e celebrare la
festa dello Spirito Santo. Beati coloro che entrano in questo riposo”.
Per la natività di
Maria ecco un testo di Amedeo di Losanna (siamo nel XII secolo) che interpreta
il nome di Maria come “stella del mare”. Maria di per sé significa “signora”,
ma Girolamo pensava che la sua etimologia fosse “stilla del mare”, goccia di
mare. Qualche copista ha poi trascritto “stella del mare” e così questo nome
è passato alla pietà popolare.
Amedeo di Losanna,
partendo da questa etimologia scrive:
“Fu chiamata Maria
per un disegno della Provvidenza divina, cioè stella del mare, per dichiarare
col suo nome ciò che mostra più chiaramente nella realtà. (...)
Rivestita di
bellezza, ella è anche rivestita di forza, si è cinta per calmare con un gesto
le grandi onde del mare. Quelli che navigano nel mare del mondo e quelli che l’invocano
con piena fiducia, lei li sottrae alla tempesta e al furore degli uragani, li
conduce vittoriosi alla riva della beata patria. Non si può dire, miei
carissimi, quante volte gli uni avrebbero sbattuto sulle rocce, rischiando di
soccombere, gli altri si sarebbero incagliati sugli scogli per non più tornare (...)
se la stella del mare, Maria sempre vergine, non si fosse messa di mezzo col
suo potentissimo aiuto e se non li avesse riportati, il timone già spaccato e
la barca fracassata, privi di ogni soccorso umano, per dirigerli, sotto la sua
guida celeste, verso il porto della pace interiore”.
Insomma, Gesù da una
parte, Maria dall’altra, fanno di tutto per aiutarci a superare le difficoltà,
le tentazioni, le prove e portarci nella pace interiore del sabato, in un porto
sicuro…
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