giovedì 17 settembre 2020

Le sei azioni (più una settima) della peccatrice

Leggendo il vangelo della liturgia odierna mi hanno colpito i sette verbi che descrivono le azioni della peccatrice.
Non è la grande Maria Maddalena e neppure Maria di Betania, ma una donna innominata, che appare un attimo nel Vangelo e subito scompare, pur rimanendo per sempre nel suo atteggiamento di autentica discepola.

1. Portò. La donna entrò nella casa del fariseo Simone portando un vaso di profumo. È la sua prima azione. Il verbo non indica un semplice portare, ma un portare con cura. Non ha scelto la prima cosa che le capitava tra le mani, ma qualcosa che le era cara, che usava per sé, per farsi bella. La porta sapendo che ha in mano un oggetto prezioso. Vuol fare un dono bello. Non ci si presenta da Gesù a mani vuote.

2. Stando dietro. Maria di Betania si mette seduta davanti a Gesù, come un’autentica discepola, in atteggiamento di chi pende dalla sua bocca, ponta ad accogliere ogni sua parola. La peccatrice sta invece dietro, come il peccatore dell’altra parabola che sta in fondo alla sinagoga, a testa bassa, a differenza del fariseo che sta in prima fila a testa alta. Lei si mette dietro, ai piedi di Gesù, consapevole dei suoi peccati, quasi non ha il coraggio di guardarlo in faccia.

3. Piangendo. Sono lacrime di pentimento, di implorazione, di gioia per aver finalmente avuto il coraggio di venire da Gesù e di aprirgli in cuore, anche senza pronunciare una parola.

4. Bagnava i piedi di lacrime. Di verbi, per la verità, ce ne sono due: “Comincio a bagnarli [i piedi]”. Cominciò e non finiva più! Il verbo bagnare, qui, è lo stesso che indica il cadere della pioggia: è una pioggia di lacrime, lo inonda di lacrime che le cadono giù come una fontana. Non si trattiene, lascia che venga fuori tutta la sua vita e la dona a Gesù.

4. Asciugava con i suoi cappelli. Anche Maria di Betania asciuga con i capelli l’unguento con cui ha profumato i piedi di Gesù, ma era a casa sua e poteva permetterselo. Ma questa peccatrice è in casa d’altri, davanti a uomini e se fosse una donna perbene mai si sarebbe permessa di togliersi il velo e di sciogliersi i capelli. Davanti a Gesù non ha nessun ritegno, nessun pudore, non si vergogna di mostrarsi in tutta la sua femminilità.

5. Baciava i piedi di Gesù. E qui mi taccio, davanti all’espressione di tanto amore. Noto soltanto che Gesù, rivolto a Simone, dice: “Da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi”. Non dice “da quando è entrata”, ma “da quando sono entrato”! Non è vero, lei è arrivata dopo, eppure Gesù ha l’impressione che ella sia lì dal principio, tanto si sente avvolto dai suoi baci.

6. Cospargeva di profumo. Unge i piedi di Gesù, con l’amore con cui si unge il marito, con la cura con cui si unge un morto…

7. C’è un settimo verbo. Non è presente nelle azioni della donna, ma tutti li motiva e li esprime. Ed è un verbo messo sulla bocca di Gesù: “ha molto amato”. La donna ha amato, per questo corre da lui con ciò che ha di più prezioso, sta ai suoi piedi, piange, bagna i suoi piedi con le lacrime, li asciuga con i cappelli, li bacia, li cosparge di profumo. Il settimo verbo è amare, proprio con la parola greca agapáô, che indica l’amore più puro, più intenso, più bello, quello pronto a dare la vita.

 

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