martedì 12 maggio 2020

Le parole del Risorto / 11 / Salgo al Padre mio e Padre vostro

Maria non può trattenere Gesù perché egli deve salire al cielo: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre». La missione di Gesù non si compie sulla croce, neppure nella risurrezione, ma nell’ascensione e nell’intronizzazione alla destra del Padre. Da lui è venuto, a lui ritorna. Apre la via al cielo e sottomette a sé tutte le cose. «Vado a prepararvi un posto – aveva promesso poche sere prima – (…) perché dove sono io siate anche voi» (14, 2-3).
Maria non può trattenere Gesù perché ha una missione per lei, deve andare dai discepoli e recare loro un grande annuncio: «va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”» (20, 17).
Sono le ultime parole che rivolge alla Maddalena, con le quali la congeda. Maria non può rimanere avvinghiata al suo Maestro, deve andare; immagine della “Chiesa in uscita”, chiamata a condividere ciò che ha sperimentato: «Ho visto il Signore» (20, 18): è l’apostola degli apostoli, come l’ha chiamata la tradizione. Il Risorto si è rivelato per primo alle donne e le donne per prime, per vocazione, sono chiamate ad essere le annunciatrici della risurrezione.

 “Va’ dai miei fratelli”. Come già in Matteo, Gesù chiama fratelli i suoi discepoli. Nell’ultima cena li aveva chiamati “amici”, perché a loro aveva confidato tutto quanto aveva in cuore. Adesso li chiama “fratelli” ha dato loro lo stesso suo Padre: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”.
«O confortante e splendida notizia! – esclama Gregorio di Nissa – Colui che si è fatto per noi uomo, pur essendo l’unigenito Figlio di Dio, per renderci suoi fratelli, si presenta come uomo davanti al Padre, per portare con sé tutti coloro che gli sono congiunti».
Il suo Padre è nostro Padre, il suo Dio è il nostro Dio. Poteva darci di più della partecipazione alla sua figliolanza?


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