sabato 23 maggio 2020

Le antinomie dell’Ascensione e la "terza incognita"


“Cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio. Rivolgete il pensiero alle cose di lassù” (Col 3, 1-2).
In effetti, stando al racconto di Luca, gli Undici hanno fatto proprio così, sono rimasti a guardare in su, seguendo con lo sguardo Gesù che saliva al cielo. Sennonché due angeli li distolgono da questa contemplazione: “Perché state a guardare in cielo?” (Atti 1, 9-11).
Gesù aveva detto che quando sarebbe stato innalzato da terra avrebbe attratto tutti a sé ( Gv 12, 32), ma nel momento in cui sta per essere assunto in cielo manda i suoi discepoli nel mondo intero (Mc 16, 15).
Qual è dunque la direzione da seguire? Rivolgerci al cielo, dietro a Gesù, e salire in alto, oppure andare in dimensione orizzontale su tutta la terra, secondo il suo comando?

La direzione stessa di Gesù è ambigua. Tutti concordi nel fatto che è assunto in cielo. Lui stesso afferma che lascerà i suoi per tornare al Padre.
Nello stesso tempo dice che non se ne va, anzi rimarrà per sempre con i suoi e non li lascerà soli…

Sono le antinomie dell’Ascensione. E ce ne sono altre. Quella di Gesù è una ascensione o una assunzione?
Afferma di tornare al Padre (Gv 16, 28): “Salgo al Padre mio e Padre vostro…” (Gv 20, 17). Anche la prima lettera di Pietro asserisce che “è salito al cielo” (3, 21-22; Ef 4, 8-10).
In affetti per Gesù si parla di Ascensione, mentre la parola Assunzione la riserviamo per Maria, “Assunta” in cielo.
Ma la maggior parte dei testi biblici parla dell’assunzione di Gesù da parte del Padre (Mc 16, 19). Dio lo ha esaltato (Fil 2, 9), l’ha innalzato, l'ha portato su in cielo (Lc 24, 51; Atti 1, 9-11; 5, 30-31).

Non stiamoci poi a domandare dove e quando è avvenuta l’Ascensione: per il Vangelo di Luca il giorno stesso di Pasqua. Poi, lo stesso Luca, nel libro degli Atti, afferma che Gesù è asceso quaranta giorni dopo la Pasqua.
Il luogo è il monte degli ulivi, mentre per Matteo è un monte della Galilea…

Come descrivere una realtà così divina?
Nel momento della morte il Padre si è preso con sé il Figlio. Nello stesso tempo il mistero di Gesù si è fatto storia. Visto dall’alto non ha tempo, visto dal basso è sottoposto alla legge umana del divenire.
Lo stesso vale per la dimensione spaziale: in verticale o in orizzontale? Gesù sale e proprio perché sale può dominare lo spazio e resta in ogni punto della terra. Così anche noi: andiamo in orizzontale, secondo il suo comando, ma restiamo in lui che resta con noi e siamo in dimensione verticale: in qualsiasi punto della terra siamo già seduti con lui in cielo.
Ma è mai possibile tutto questo? Non è schizofrenia? No, perché c’è la “terza incognita”: lo Spirito Santo! Gesù andando resta nel suo Spirito, e noi andando rimaniamo nello Spirito Santo. 
Lo Spirito Santo! È il legame della Trinità, il legame tra Cielo e Terra terra, il legame tra di noi, il protagonista della storia della Chiesa, che inizia nel momento in cui Gesù sale al cielo…

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