“Cercate
le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio. Rivolgete il pensiero alle cose di lassù” (Col 3, 1-2).
In effetti, stando al racconto di Luca, gli Undici hanno fatto proprio così, sono rimasti a guardare in
su, seguendo con lo sguardo Gesù che saliva al cielo. Sennonché due angeli li
distolgono da questa contemplazione: “Perché state a guardare in cielo?” (Atti
1, 9-11).
Gesù aveva detto che quando sarebbe stato innalzato
da terra avrebbe attratto tutti a sé ( Gv 12, 32), ma nel momento in cui sta
per essere assunto in cielo manda i suoi discepoli nel mondo intero (Mc 16, 15).
Qual è dunque la direzione da seguire? Rivolgerci al cielo,
dietro a Gesù, e salire in alto, oppure andare in dimensione orizzontale su
tutta la terra, secondo il suo comando?
La direzione stessa di Gesù è ambigua. Tutti concordi
nel fatto che è assunto in cielo. Lui stesso afferma che lascerà i suoi per tornare
al Padre.
Nello stesso tempo dice che non se ne va, anzi
rimarrà per sempre con i suoi e non li lascerà soli…
Sono le antinomie dell’Ascensione. E ce ne sono
altre. Quella di Gesù è una ascensione o una assunzione?
Afferma di tornare al Padre (Gv 16, 28): “Salgo al
Padre mio e Padre vostro…” (Gv 20, 17). Anche la prima lettera di Pietro
asserisce che “è salito al cielo” (3, 21-22; Ef 4, 8-10).
In affetti per Gesù si parla di Ascensione, mentre la
parola Assunzione la riserviamo per Maria, “Assunta” in cielo.
Ma la maggior parte dei testi biblici parla dell’assunzione
di Gesù da parte del Padre (Mc 16, 19). Dio lo ha esaltato (Fil 2, 9), l’ha
innalzato, l'ha portato su in cielo (Lc 24, 51; Atti 1, 9-11; 5, 30-31).
Non stiamoci poi a domandare dove e quando è avvenuta l’Ascensione: per il Vangelo di Luca il giorno stesso di Pasqua. Poi, lo stesso Luca, nel
libro degli Atti, afferma che Gesù è asceso quaranta giorni dopo la Pasqua.
Il luogo è il monte degli ulivi, mentre per Matteo
è un monte della Galilea…
Come descrivere una realtà così divina?
Nel momento della morte il Padre si è preso con sé
il Figlio. Nello stesso tempo il mistero di Gesù si è fatto storia. Visto dall’alto
non ha tempo, visto dal basso è sottoposto alla legge umana del divenire.
Lo stesso vale per la dimensione spaziale: in
verticale o in orizzontale? Gesù sale e proprio perché sale può dominare lo
spazio e resta in ogni punto della terra. Così anche noi: andiamo in
orizzontale, secondo il suo comando, ma restiamo in lui che resta con noi e
siamo in dimensione verticale: in qualsiasi punto della terra siamo già seduti
con lui in cielo.
Ma è mai possibile tutto questo? Non è schizofrenia?
No, perché c’è la “terza incognita”: lo Spirito Santo! Gesù andando resta nel
suo Spirito, e noi andando rimaniamo nello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo! È il
legame della Trinità, il legame tra Cielo e Terra terra, il legame tra di noi,
il protagonista della storia della Chiesa, che inizia nel momento in cui Gesù sale
al cielo…
Nessun commento:
Posta un commento